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In evidenza
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Presentata oggi la Stagione 2023 del Teatro Biondo di Palermo, che aprirà le porte il 20 ottobre, nell'anno in cui lo Stabile festeggia i 120 anni dalla sua fondazione.
Titolo della Stagione è "Radici", pensando al grande Ficus magnolia di piazza Marina, dalle radici profondissime.
"Il Ficus palermitano - ha chiarito la direttrice artistica,
Pamela Villoresi - è simbolo stesso di una città che si nutre
dalle sue stesse profondità. Siamo appena usciti dal tunnel
dell'isolamento e siamo forse più fragili e più che mai dobbiamo
interrogarci sulla nostra identità. Dunque spazio ai classici,
agli artisti siciliani, alle novità del linguaggi scenici che ci
hanno incantato".
Il presidente della Fondazione, Gianni Puglisi ha chiarito
che "L'immagine scelta per rappresentare la stagione è quel
ficus dipinto da Bruno Caruso, un simbolo che raffigura bene il
radicamento del Teatro che in 120 anni si è steso in mille
direzioni e ha visto passare il testimone della cultura e
dell'arte da una generazione all'altra, a partire dalla passione
del suo fondatore e di Margherita Biondo che nel 1968 per
volontà testamentaria consegnò alla città un immenso
patrimonio".
Si alterneranno artisti come Aurelien Bory, Isabella Ragonese
con "Clitennestra" di Colm Toibìn per la regia di Roberto Andò,
"Anna Karenina" con Galatea Ranzi, diretta da Luca De Fusco, "Il
tempo attorno" di Giuliano Scarpinato, poi Lina Sastri per
"Nozze di Sangue" di Garcia Lorca. "Processo Galilei" di Angela
Demattè indaga la vicenda storia e scientifica del grande
fisico. Plauto a febbraio con "Aulularia". A marzo due giganti
del teatro: Umberto Orsini e Franco Branciaroli diretti da
Massimo Popolizio in "I ragazzi irresistibili", la celebre
commedia di Neil Simon. Fuori abbonamento è il ritorno dello
"Slava's Snowshow", teatro rituale e magico, mentre a fine
aprile Pamela Villoresi tornerà in scena con "La ragazza sul
divano" di Jon Fosse, con la regia di Valerio Binasco. Altro
ritorno è quello di Peter Stein e Maddalena Crippa in tre atti
unici di Cechov, "Crisi di nervi". In Sala Strehler segnaliamo
"Delitto e Castigo", i tre interrogatori tratti dal romanzo di
Dostoevskij, adattamento e regia di Claudio Collavà, "La teoria
del caos" di Arianna Mattioli con Lucia e Lorenzo Lavia, che
cura anche la regia; "Gaetano Cosìcomè" di Salvatore Rizzo, con
Filippo Luna e regia di Claudio Collovà, un grande ritorno dopo
il successo de "Le mille bolle blu". E ancora "Ti dico una cosa
segreta" di Rosario Palazzolo, in prima assoluta e "Assassina",
un classico di Franco Scaldati con la regia di Franco Maresco e
Claudia Uzzo.
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