Beni per oltre cento milioni sono
stati confiscati dalla Dia agli eredi dell'imprenditore edile
palermitano Francesco Pecora, morto nel 2011 e ritenuto dagli
investigatori personaggio vicino a Cosa Nostra. Il provvedimento
è stato emesso dal tribunale di Palermo. Pecora, sostiene la
Dia, era un personaggio di spicco della mafia palermitana ed è
stato coimputato in diversi processi con soggetti come Pippo
Calò, Antonino Rotolo, Tommaso Spadaro e Giuseppe Ficarra. La
figlia Caterina è invece la moglie di Giovanni Motisi. Secondo
le indagini, l'imprenditore e le sue società svolgevano un ruolo
di interfaccia e di canale di collegamento tra la mafia e
l'imprenditoria legale, gestendo i capitali illeciti anche fuori
dalla Sicilia (un'azienda confiscata ha sede a Pordenone). Il
provvedimento di confisca riguarda in particolare 168 immobili
tra appartamenti, ville, magazzini e terreni, 6 società e
rapporti bancari.
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