"In nome della legge uno che
rappresenta la polizia non può venire in aula a dire bugie, mi
hanno fatto vedere un album con trenta fotografie e lui lo sa
benissimo". Così, alzandosi in piedi e dopo aver già mostrato
segni palesi di nervosismo, Fabrizio Corona è 'esploso' in aula
nel corso della testimonianza di un commissario della Questura
di Milano, Luca Izzo, che ha deposto nel processo che vede
imputato l'ex agente fotografico, assieme alla sua
collaboratrice Francesca Persi, per quei circa 2,6 milioni di
euro trovati in parte in un controsoffitto, in parte in Austria.
In particolare, la difesa di Corona e lo stesso 'ex re dei
paparazzi' hanno contestato durante la deposizione sia un
"verbale tagliato" che l'utilizzo di una "informativa da fonte
anonima" nelle indagini. L'agente ha raccontato ai giudici che
Corona si "propose a noi come infiltrato" contro il calciatore
Giuseppe Sculli, che per Corona era il mandante della bomba
carta esplosa sotto casa sua lo scorso agosto.
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