Sono stati celebrati oggi a
Cremona i funerali di Elisa Marchesini, la studentessa 15enne
travolta e uccisa da un bus venerdì scorso mentre andava a
scuola. La città, commossa e rispettosa del silenzio chiesto
dallo stesso sindaco in segno di lutto, si è fermata: centinaia
di presenti nella chiesa di San Francesco, la famiglia stretta
nei primi banchi e circondata dall'affetto di una intera
comunità, i compagni di classe vestiti di scuro intorno alla
bara coperta di rose e orchidee bianche, il primo cittadino
Andrea Virgilio e gli amministratori a rappresentare la
vicinanza anche istituzionale.
"Fa male, ma non vogliamo darla vinta al male - ha detto
monsignor Antonio Napolioni, vescovo di Cremona, che ha
celebrato i funerali -: lei era sorrisi e incoraggiamenti per
tutti e così, nella sua piccolezza ricca di sorprese e di un
affetto sempre a portata di abbraccio, la affidiamo alle braccia
del padre".
"È stata una tragica fatalità - ha detto il papà di Elisa
rivolgendo un pensiero al conducente del bus - e oggi non
dimentico chi sta soffrendo esattamente come soffriamo noi. Qui
abbiamo due vittime e nessun colpevole. Quell'autista è nel mio
cuore e vorrei che tutti pensassimo anche a lui".
Poi il saluto del fratello Dario: "Lasci un vuoto incolmabile
e ci lasci la sensibilità che ci hai saputo donare in ogni
istante". E quello delle compagne di classe: "Cara Elisa, come
si fa a dire addio ad una persona come te? - si sono chieste -.
Fino a poco tempo fa eri con noi, seduta al tuo banco con il tuo
sorriso sempre pronto ad accoglierci, con quella luce negli
occhi che parlava di sogni, di speranze e di un futuro che,
purtroppo, un destino ha deciso di interrompere troppo presto.
Ci sembra impossibile accettarlo. Sei stata un'amica, una
compagna, una persona speciale".
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