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La scientifica torna nella casa di Giulia, la bimba sbranata dal pitbull di famiglia

La scientifica torna nella casa di Giulia, la bimba sbranata dal pitbull di famiglia

Nuovo sopralluogo nell'appartamento ripulito dal sangue

NAPOLI, 24 febbraio 2025, 19:49

Redazione ANSA

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La casa dove una bambina di 9 mesi è morta sbranata da un pitbull nella sua abitazione ad Acerra - RIPRODUZIONE RISERVATA

La casa dove una bambina di 9 mesi è morta sbranata da un pitbull nella sua abitazione ad Acerra - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nuovi rilievi della scientifica nell'appartamento del rione Ice Snei di Acerra (Napoli), dove nella notte tra il 15 ed il 16 febbraio scorsi è stata aggredita dal pitbull di famiglia la piccola Giulia Loffredo, la bimba di nove mesi morta poco dopo. Rilievi durati quasi otto ore e mezza, e che serviranno a chiarire almeno alcuni tra i tanti dubbi sollevati dai racconti del papà Vincenzo, indagato per omicidio colposo per la mancata vigilanza e custodia del cane.

L'uomo, infatti, nel pronto soccorso della clinica Villa dei Fiori dove aveva portato la piccola insanguinata, aveva raccontato di un'aggressione da parte di un cane randagio in strada. Versione poi cambiata davanti agli agenti della polizia di Stato, ai quali aveva poi detto che la figlioletta dormiva con lui sul lettone matrimoniale, e di non essersi accorto di nulla, in quanto addormentatosi a sua volta. L'uomo aveva spiegato di aver trovato la bimba a terra riversa in una pozza di sangue e di aver intuito che ad aggredire la piccola Giulia era stato Tyson, il pitbull di casa, poi risultato sprovvisto di microchip. Il sangue, però, non è stato trovato nel corso dei sopralluoghi effettuati mercoledì scorso, sollevando ulteriori dubbi che lo stesso Vincenzo vuole chiarire al Pubblico Ministero.

Il legale dell'uomo, Luigi Montano, ha infatti presentato nei giorni scorsi un'istanza alla Procura di Nola per far interrogare il proprio assistito. Interrogatorio che potrebbe avvenire nei prossimi giorni. I rilievi effettuati oggi, potrebbero servire a capire dove la bambina sia stata aggredita, e se sono ancora presenti tracce di sangue che fughino ogni dubbio sul racconto del papà, risultato positivo all'hashish ai test tossicologici cui è stato sottoposto subito dopo la tragedia e che dovranno essere riconfermati. Gli uomini della scientifica, che hanno effettuato rilievi in tutto l'appartamento, alla fine hanno portato via anche qualche oggetto presente in casa, tra cui si è intravisto ciò che sembra essere il guinzaglio di uno dei due cani, affidati ora ad un canile di Frattaminore convenzionato con l'Asl. Si attende ancora, invece, l'esito degli esami sui campioni delle feci dei due cani di famiglia, Tyson e Laika, una meticcia, per verificare la presenza di residui organici della piccola. Così come si attendono gli esiti dell'esame autoptico effettuato sulla bambina, che servirà, tra l'altro, a capire se Giulia sia effettivamente morta per le gravi ferite riportate dall'aggressione del cane. A chiarire la presenza del papà in casa al momento dell'aggressione, invece, potrebbero essere le registrazioni delle videocamere di sorveglianza presenti in zona, che sono al vaglio degli inquirenti. 

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