Un tavolo tecnico incaricato di esaminare e proporre iniziative concrete per rafforzare la sicurezza dei giornalisti.
È quanto stabilito nella riunione del
Centro di coordinamento per il monitoraggio, l'analisi e lo
scambio permanente di informazioni sugli atti intimidatori nei
confronti dei giornalisti, che si è tenuta questa mattina al
Viminale.
All'incontro, presieduto dal ministro dell'Interno Matteo
Piantedosi, hanno partecipato, tra gli altri, il sottosegretario
Nicola Molteni, la segretaria del Consiglio nazionale
dell'Ordine dei giornalisti Paola Spadari, il vicepresidente
dell'Ordine, Angelo Luigi Baiguini, il presidente e il
Segretario generale aggiunto della Federazione nazionale della
stampa italiana, Vittorio Di Trapani e Claudio Silvestri.
Nel corso della riunione sono stati analizzati i dati
aggiornati sugli episodi di minacce e intimidazioni ai danni dei
giornalisti, mettendo in evidenza, informa il Viminale, "la
necessità di rafforzare le misure di protezione e di promuovere
una maggiore cooperazione tra istituzioni e organi di
informazione.
È stata inoltre sottolineata l'importanza di
intensificare le attività di prevenzione e di supporto ai
professionisti dell'informazione, per difendere la libertà di
stampa e garantire un ambiente sicuro per gli operatori del
settore".
Da qui l'idea del tavolo tecnico tra le cui priorità figurano
iniziative per favorire il recepimento della direttiva europea
sulle querele temerarie, per esaminare proposte operative sul
nuovo disegno di legge che riguarda il reato di diffamazione,
attualmente all'esame del Parlamento e l'introduzione di una
specifica aggravante per i reati commessi ai danni di operatori
dell'informazione.
Ai lavori parteciperanno rappresentanti delle istituzioni,
dell'Ordine dei Giornalisti e della Fnsi, con l'obiettivo di
definire strategie condivise per contrastare le minacce alla
libertà di stampa e migliorare la protezione dei giornalisti.
In parallelo il Centro di coordinamento continuerà il lavoro di
monitoraggio e analisi, mantenendo un dialogo costante con tutti
gli attori coinvolti, per sviluppare strategie efficaci e mirate
a tutela della libertà di informazione.
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