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In Toscana altro maltempo, 'stato d'emergenza in stand by'

In Toscana altro maltempo, 'stato d'emergenza in stand by'

Ancora persone isolate, si contano danni. Sopralluogo di Ciciliano

16 marzo 2025, 19:37

Redazione ANSA

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L 'Arno a Pisa - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'Arno a Pisa - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Sulla Toscana, già flagellata dal maltempo e dalla paura per la piena dell'Arno, è in arrivo una nuova perturbazione.

Dunque presumibilmente una nuova allerta che mette in stand by la dichiarazione dello stato di emergenza. "Bisogna vedere i prossimi esiti per non dover rifare il lavoro di valutazione dei danni e degli interventi", dice il capo della protezione civile Fabio Ciciliano in una domenica che lo ha visto sui tre fronti dell'emergenza, i Campi Flegrei, alle prese col bradisismo, la Toscana e l'Emilia Romagna. Archiviata, per ora, la due giorni da allerta rossa, si contano i danni e si lavora per pulire da acqua e fango case e strade, si cerca di ripristinare la viabilità. "Per una stima dei danni - ha detto Ciciliano - è presto, mentre si deve assolutamente intervenire sulla gestione ordinaria del territorio, troppo spesso dimenticata".

Il meteo intanto concede una tregua. Torna il sereno a Sesto Fiorentino, alle porte di Firenze, e si spala incessantemente fango nel centro storico che venerdì, per lo straripamento del torrente Rimaggio, aveva trasformato le strade in fiumi. Domani riapriranno le scuole, gli asili, si proverà insomma a tornare alla normalità anche se il lavoro per portare via fango e detriti richiederà probabilmente giorni. L'Arno a Firenze ha smesso di rievocare lo spettro alluvione, tornando sotto i livelli di guardia. In città restano chiusi parchi e cimiteri. Si lavora in provincia e in Appennino per ripristinare la viabilità. La Firenze-Pisa-Livorno, allagata venerdì, ha ancora un tratto chiuso. Sulla statale tosco-romagnola è stata invece finalmente liberata dall'isolamento la frazione di Brucianesi, 500 abitanti. Alcune decine di persone, in diverse località montane, sono ancora isolate anche se senza situazioni di criticità. Sempre in Appennino una frana ha riportato alla luce, a Palazzuolo sul Senio, una discarica di rifiuti di mezzo secolo fa.

E l'allerta resta alta in vista della nuova perturbazione attesa a giorni. Si respira, pur nell'infaticabile lavoro di pulizia e messa in sicurezza, anche in Emilia-Romagna. Le piene dei fiumi, sorvegliati speciali, sono in lento esaurimento a valle. E per la giornata di lunedì si guarda, ma con modesta apprensione, alla propagazione in pianura dei colmi di Reno e Secchia. Il peggio, stavolta, è passato. A Bologna il Comune ha riaperto i parchi ma ha invitato comunque i cittadini alla prudenza e al senso di responsabilità. Il capo della protezione civile Fabio Ciciliano, dopo il punto ai Campi Flegrei, ha trascorso la sua domenica nelle due regioni colpite dal maltempo, con sopralluoghi e punti prima col presidente emiliano-romagnolo Michele de Pascale, poi con quello toscano Eugenio Giani. "Abbiamo avuto un rapporto diretto e costante, una collaborazione nei momenti dell'emergenza senza la quale il risultato sarebbe potuto essere meno efficace - ha detto Ciciliano in Protezione civile a Bologna - Per la prima stima dei danni occorre ancora tempo, dobbiamo aspettare che la situazione sul campo si definisca completamente". Per quanto riguarda le allerte, ha aggiunto sulle polemiche per la chiusura delle scuole, "noi non possiamo sapere in anticipo quello che accadrà, meglio quindi una scuola chiusa in più che rischiare la vita anche di una sola persona".

Niente "automatismi" sulle misure di emergenza: "in ogni circostanza bisogna operare le necessarie valutazioni e assumersi le conseguenti responsabilità". Le allerte salvano vite, ha ripetuto su più fronti de Pascale, tornando anche su un punto delicato ormai ineludibile con l'emergenza climatica: le delocalizzazioni. Ci sono aree, a ridosso dei fiumi, in cui le case non sono più al sicuro e vanno spostate. La Regione sta aggiornando l'ordinanza in merito, soprattutto per ciò che riguarda gli indennizzi, che dovranno essere adeguati.

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