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Diffusa la prima foto del Papa dal momento del ricovero

Diffusa la prima foto del Papa dal momento del ricovero

Quinto Angelus scritto nel lungo ricovero. Per lui anche il tango nel cortile del Gemelli

16 marzo 2025, 21:15

di Manuela Tulli

ANSACheck
La prima foto del Papa dal momento del ricovero - RIPRODUZIONE RISERVATA

La prima foto del Papa dal momento del ricovero - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Papa senza zucchetto e con i paramenti per la messa, la stola viola che si indossa in Quaresima; seduto sulla sedia a rotelle, lo sguardo basso e assorto nella preghiera. E' la prima immagine di Papa Francesco, diffusa dalla sala stampa della Santa Sede, da quando è stato ricoverato, lo scorso 14 febbraio. 

La foto arriva dopo il breve audio diffuso durante il rosario in piazza San Pietro il 6 marzo in cui ringraziava i fedeli. Nello scatto Francesco sembra essere libero dalle cannule dell'ossigeno ma la fotografia lo mostra solo di lato. Davanti a lui il piccolo altare per la messa e il crocifisso nella cappellina al decimo piano del Gemelli. Sulla parete di lato le immagini delle stazioni della Via Crucis, la principale devozione di questo periodo liturgico. Si può immaginare, dietro questa foto, una situazione di sofferenza, quella che il Papa stesso ha descritto nell'Angelus di oggi, il quinto in forma solo scritta: "Sto affrontando un periodo di prova, e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me. Il nostro fisico è debole ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l'uno per l'altro, nella fede, segni luminosi di speranza". 

 

Sofferenza, dunque, ma anche speranza perché Dio non abbandona: "Quanta luce risplende, in questo senso, negli ospedali e nei luoghi di cura! Quanta attenzione amorevole rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si svolgono i servizi più umili! Perciò vorrei invitarvi, oggi, a dare con me lode al Signore, che mai ci abbandona - sottolinea Papa Francesco - e che nei momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore".

La situazione del Papa oggi è rimasta stabile: ha continuato la terapia farmacologica e la fisioterapia motoria e respiratoria, "traendone beneficio, soprattutto da quella motoria", come ha sottolineato la sala stampa vaticana nel briefing pomeridiano con i giornalisti. Francesco ha appunto concelebrato la messa nella cappellina del decimo piano dell'ospedale, ha ripreso un po' di lavoro, non ha ricevuto visite, riferisce la stessa sala stampa vaticana. Quindi a differenza delle due passate domeniche non ha visto i suoi due più stretti collaboratori, il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin e il Sostituto mons. Edgar Pena Parra. Stasera, come era previsto, non è stato diffuso un nuovo bollettino medico che arriverà tra martedì e mercoledì. Questa mattina a portare la "carezza simbolica" a Papa Francesco sono stati trecento bambini con i loro disegni e letterine. Nel testo dell'Angelus c'era per loro un ringraziamento: "Grazie, carissimi bambini! Il Papa vi vuole bene e aspetta sempre di incontrarvi".

Infine, sempre nell'Angelus scritto, l'appello per la pace: "Continuiamo a pregare per la pace, specialmente nei Paesi feriti dalla guerra: nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo". Nel pomeriggio il piazzale del Gemelli si è poi animato con una milonga all'aria aperta. Decine di coppie di ballerini di tango hanno danzato in onore del Papa argentino per fargli sentire la loro vicinanza. Francesco in più occasioni ha detto quanto lo appassioni questa danza, e la musica struggente che la accompagna, uno degli elementi più conosciuti al mondo della cultura argentina. Infine un pensiero ai tanti giovani che sono rimasti uccisi nell'incendio della discoteca nella Macedonia del Nord. Papa Francesco ha inviato un messaggio, attraverso un telegramma a firma del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, esprimendo il suo "profondo cordoglio ai familiari delle vittime" e "la sua vicinanza spirituale ai feriti".

 

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