Ha lottato per quasi sei giorni contro le gravissime ustioni subite ma non ce l'ha fatta l'operaio di 26 anni dipendente della Tapojärvi, che gestisce le scorie dell'acciaieria, coinvolto il 10 marzo in un incidente sul lavoro avvenuto nell'area del polo siderurgico di Ast a Terni. E' morto nel pomeriggio di domenica al centro grandi ustionati del Sant'Eugenio di Roma.
La notizia si è subito diffusa negli ambienti sindacali ed ha poi trovato conferma da quelle sanitarie.
La Tapojärvi Italia è una società specializzata nella movimentazione di materiali utilizzati nell'industria siderurgica. Per questa lavorava il giovane operaio, ternano a tutti gli effetti anche se con origini sudamericane.
Cosa sia successo esattamente nella serata del 10 marzo è ancora al vaglio della Procura della Repubblica di Terni.
Il ventiseienne era alla guida di un mezzo da lavoro, denominato Klingher, adibito al trasporto delle siviere e improvvisamente investito dalle fiamme. All'interno dei recipienti vengono infatti movimentare scorie d'acciaio, fuse ad altissime temperature. Una delle ipotesi è che il metallo allo stato liquido si sia almeno in parte sversato e il contatto con il terreno aveva innescato il rogo.
Il giovane era stato subito soccorso e trasportato d'urgenza all'ospedale di Terni dove gli erano state riscontrate ustioni su circa il 77 per cento del corpo. Poi trasferito nella struttura sanitaria romana dove è morto.
Il giorno dopo l'incidente otto ore di sciopero per tutti i turni di lavoro erano state proclamate per i lavoratori di Tapojärvi e per il personale diretto e delle ditte terze di Acciai speciali Terni e Tubificio dalle segreterie territoriali di Fim, Fiom e Uilm e le rsu di Tapojärvi e Ast.
I sindacati avevano subito incontrato le direzioni aziendali, sottolineando "il fatto ripropone con forza il tema della sicurezza all'interno di tutti i luoghi di lavoro".
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