L'incendio che si è
verificato ieri sera nella raffineria Api di Falconara Marittima
(Ancona), derivato dalla rottura di una tubazione in un impianto
di lavorazione del gasolio, "è stato classificato e confermato
dai vigili del fuoco come 'tipologia 1', che comporta la
attivazione del Piano di Emergenza Interno della ditta e non del
Piano di Emergenza Esterno da parte degli uffici della
Prefettura. Il Piano di Emergenza Interno, per la connotazione e
la portata degli eventi che deve trattare, non implica la
diramazione di allerta alla popolazione". Lo fa sapere il Comune
di Falconara Marittima (Ancona) in una nota dopo che,
stamattina, il Prefetto della provincia di Ancona Maurizio
Valiante ha convocato in Prefettura una riunione per fare il
punto della situazione dopo l'evento con tutte le istituzioni e
forze dell'ordine interessate: dal Comune all'azienda Api. Il
rogo ha provocato fiamme alte e fumo, ingenerando preoccupazioni
tra i cittadini che contestano la mancata attivazione del
segnale acustico e della messaggistica per allertare
"Ciò nonostante, - prosegue il Comune - condividendo
l'importanza di informare i cittadini circa quanto stava
avvenendo, si è provveduto a darne comunicazione nel sito
ufficiale del Comune mediante specifica nota". Nel caso di
attivazione del Piano di Emergenza Esterna, invece, ricorda
l'amministrazione, sono "disponibili sistemi di comunicazione
capillari ed immediati attuabili dalla prefettura come
"IT-Alert"; tale sistema, infatti, è in grado di inviare un
messaggio automatico ed immediato a tutti i dispositivi mobili
localizzati nell'area oggetto di emergenza".
Sulla qualità dell'aria, fa sapere ancora il Comune,
l'Arpam e l'Ast di Ancona hanno illustrato i risultati dei
monitoraggi effettuati mediante le centraline installate e
specifici rilevatori canister. I sensori hanno svolto controlli
su benzene, particolato, sostanze volatili non metaniche e su
anidride solforosa. In tutti i casi i valori sono risultati
nella norma e, in particolare, molto al di sotto dei valori
limite fissati dalla normativa e quindi non nocivi per la salute
dei cittadini".
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