/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Depresso e non mangia, Vittorio Sgarbi ricoverato al Gemelli

Depresso e non mangia, Vittorio Sgarbi ricoverato al Gemelli

L'appello di Veneziani "vorrei gridargli, rialzati capra!"

ARPINO, 25 marzo 2025, 10:16

Redazione ANSA

ANSACheck
Vittorio Sgarbi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Vittorio Sgarbi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Vittorio Sgarbi è ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma a causa delle sue condizioni di salute dovute alla sindrome depressiva che da tempo lo affligge.

Il critico d'arte resta sotto monitoraggio costante nel nosocomio romano sottoposto anche a controlli specialistici. Il ricovero si è reso necessario anche perché, tra le ricadute dello stato depressivo, c'è ora anche il rifiuto di alimentarsi. La sua più recente fatica è arrivata in libreria lo scorso dicembre con Natività, Madre e figlio nell'arte, l'ultima, in ordine di tempo, testimonianza del suo trascinante amore per l'arte, del suo acuto giudizio di critico e storico. E' arrivata al termine di un anno complesso, cominciato con le sue dimissioni da sottosegretario alla Cultura e continuato con una serie di indagini sul suo conto per alcune operazioni su opere d'arte. Disavventure che andavano di pari passo con i suoi problemi di salute, di cui ha sempre parlato senza infingimenti, come nel caso del tumore alla prostata. Ora però le sue condizioni iniziano a destare preoccupazione tra i tanti amici, e non solo, che lo hanno nel cuore, nonostante le sue intemperanze, nonostante il suo sempre schietto modo di proporsi al pubblico.

Vittorio Sgarbi

 

Anche della depressione è stato lui il primo a parlarne: "La mia attuale malinconia o depressione è una condizione morale e fisica che non posso evitare. Come abbiamo il corpo, così esistono anche le ombre della mente, dei pensieri, fantasmi che sono con noi e che non posso allontanare" ha raccontato in una recente intervista a Robinson di La Repubblica dove ha spiegato il senso di smarrimento provocato da questo nuovo stato: "Non ne avevo mai sofferto. Mi sembra un treno che si è fermato a una stazione sconosciuta". Una confessione esplicita, forte, diretta, sincera, senza filtri, come ci ha abituato. Una confessione che, tra alti e bassi, fa il paio con alcune sue dichiarazioni pubbliche sui social: il 19 marzo un ricordo del padre ("Siamo sempre stati il padre e il figlio. Il collegamento lo teneva mia madre..."), l'8 marzo un pensiero sulle donne (Artemisia è stata la prima femminista della storia, particolarmente fiera e coraggiosa"), addirittura un commento su Sanremo ("Troppo seriosa questa edizione. Mancano i veri fricchettoni...."). Poi il peggioramento e il ricovero.

"Vorrei gridare al mio amico: rialzati e cammina, capra!" testimonia il suo amico Marcello Veneziani in un appello lanciato in prima pagina sul quotidiano La Verità. Intervistato poi dal Corriere il giornalista e scrittore ha raccontato che il suo amico "ha la percezione che molte delle sue libertà impulsive non potranno più essere praticate, il suo universo si sta restringendo". E la depressione, il suo giudizio, potrebbe essere "figlia del suo narcisismo ferito. Ha la percezione che molte delle sue libertà impulsive non potranno più essere praticate". Eppure, "conoscendo Vittorio non escludo affatto un risorgimento personale. Penso che potrebbe riuscire a ritrovare il giusto impeto per riprendere la sua strada. Credo però debba affrontare un passaggio molto importante" e cioè "passare attraverso una sorta di 'piccola morte' lasciandosi alle spalle il Vittorio Uno, dicendogli addio, per aprire il capitolo del Vittorio Due". Che sia attraverso il Vittorio Uno o il Vittorio Due, ora però l'augurio a riprendere la sua strada è lo stesso che ogni appassionato, o semplicemente curioso di arte, non può che rivolgergli, con il medesimo affetto.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza