Una serie di violente rapine di Rolex ai danni di giovani rampolli di Roma nord. Per gli inquirenti a capo della banda c'era Tancredi Antoniozzi, figlio ventiduenne del deputato di Fratelli d'Italia Alfredo Antoniozzi. E' stato arrestato nei giorni scorsi, insieme a un 28enne, dalla polizia che ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Altri due coetanei sono indagati a piede libero.
Per chi indaga Antoniozzi sarebbe il presunto promotore di una banda di rapinatori che, dietro minacce anche di morte, si faceva consegnare gli orologi di valore e a volte ha tentato anche il cosiddetto 'cavallo di ritorno'.
A scegliere le vittime sarebbe stato proprio il figlio del parlamentare, individuandole tra le sue conoscenze nei profili social quando postavano foto o video con al polso orologi di valore, per poi pedinarli, monitorarli e organizzare con altri le rapine. Diversi gli episodi riportati nelle 15 pagine di ordinanza di custodia cautelare della gip di Roma, Emanuela Attura.
Le indagini sono scattate a metà dicembre quando gli agenti del commissariato Ponte Milvio sono intervenuti per alcune persone che stavano cercando di entrare in casa di uno degli indagati bussando insistentemente alla porta e danneggiandola.
Quest'ultimo raccontò di aver riconosciuto tra i responsabili Tancredi Antoniozzi e di aver commesso con lui due rapine.
Per la gip in Antoniozzi emerge una "spiccata tendenza a delinquere" non per bisogno, ma per il "palese 'piacere' di trasgredire le regole di civile convivenza".
E il ventiduenne non è un nome nuovo alle cronache giudiziarie.
Un anno fa fu arrestato in flagranza dai carabinieri della stazione di piazza Farnese, assieme a un coetaneo, al centro di Roma. Fermato di notte dopo un breve inseguimento perché percorreva con un suv a forte velocità corso Vittorio Emanuele, i due ragazzi minacciarono e presero a calci un carabiniere. Antoniozzi fu anche denunciato per guida in stato di ebbrezza.
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