Serrande quasi tutte abbassate al
passaggio del corteo, bandiere sui palazzi pubblici a mezz'asta
- com'era stato recentemente per la morte di Papa Francesco - e
dirette televisive per molte ore del pomeriggio. Treviso ha
voluto marcare in questo modo il saluto al suo sindaco più
radicato nell'immaginario popolare negli ultimi decenni,
Giancarlo Gentilini, scomparso il 24 aprile all'età di 95 anni.
Primo cittadino dal 1994 al 2003 e vice di Gian Paolo Gobbo per
i successivi due mandati, lo "sceriffo", come si era presto
autodefinito, ha ricevuto ieri un primo omaggio nella cappella
dell'obitorio dell'ospedale Ca' Foncello, dove era stato
ricoverato nei giorni scorsi. Sulla bara sono state deposte una
sciarpa del Treviso Calcio e, in obliquo, la fascia tricolore di
primo cittadino. Stamane, nella camera ardente Ca' Sugana, c'era
stato l'omaggio delle istituzioni e della politica, dai
ministri Carlo Nordio e Matteo Salvini al presidente della
Regione Veneto, Luca Zaia, al vicesegretario federale della
Lega, Alberto Stefani
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