Fedez "è mio amico", "per me è un
mio carissimo amico", ma "si è voluto appositamente far pensare
(...) che dietro Fedez, dietro l'artista, c'era la curva, che
c'erano i picchiatori". E' "normale che è da 7 mesi che si parla
dei miei rapporti con Fedez e con Emis Killa?". Sono passaggi
delle trascrizioni dell'esame, del 15 aprile scorso, dell'ex
capo della curva milanista Luca Lucci nel processo abbreviato a
porte chiuse nell'aula bunker di Milano. Esame che sta andando
avanti da più udienze nel maxi procedimento, con più filoni,
sulle curve di San Siro.
Come si legge nelle trascrizioni, Lucci, in carcere da
settembre dopo il maxi blitz della Squadra mobile coordinato dai
pm Paolo Storari e Sara Ombra, parla di come è nata "l'amicizia"
col rapper di Rozzano (non indagato nel caso curve) e delle
vicende riportate negli atti che hanno accostato il capo ultrà e
il cantante. Tra questi l'episodio dell'aggressione a Cristiano
Iovino.
Sul fatto che Cristian Rosiello, anche lui ultrà della Sud e
imputato, divenne bodyguard di Fedez e prese parte al pestaggio
di Iovino, Lucci, rispondendo alle domande del legale Jacopo
Cappetta, ha spiegato: "Ho trovato un posto di lavoro a una
persona, a un mio amico. Un mio amico ne aveva bisogno, l'altro
aveva bisogno di sistemarsi, ho cercato di congiungere le cose".
Lucci, che da più udienze sta respingendo le accuse di essere
stato a capo di un'associazione per delinquere, la Curva Sud, ha
sostenuto anche di non essere stato "l'istigatore" dell'azione
contro Iovino. "Come si fa a far passare per mesi che c'è un
furgone con sopra ultras della curva del Milan...". E ancora:
"Rosiello ha un contratto diretto con Fedez, non ha un contratto
con me".
Lucci ha detto pure di non aver mai messo "a disposizione
degli artisti - si legge nel verbale - uomini della curva per
mantenere la loro sicurezza". Ha riferito che il primo nome che
aveva proposto, dopo che Fedez gli aveva chiesto un uomo per
protezione, non era Rosiello. "Te lo sconsiglio - gli avrebbe
detto - perché è legato all'ambiente della curva e sia mai che
ti collegano alla curva".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA