L'ex sindaco di Roma, Gianni
Alemanno, ha inviato da Rebibbia dove si trova detenuto dal 31
dicembre per scontare una pena ad 1 anno e 10 mesi, una lettera
al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sull'emergenza
carceri.
Una missiva spedita il 30 aprile e scritta assieme ad un altro
detenuto, Fabio Faldo, definito "Lo Scrivano di Rebibbia".
"Le scriviamo per portare all'attenzione delle Istituzioni e
dell'opinione pubblica una situazione che riteniamo
insostenibile e contraria ai principi costituzionali - si legge
-. Il sovraffollamento carcerario mina il principio rieducativo
della pena sancito dall'articolo 27 della Costituzione".
Nella lettera inviata al dicastero di via Arenula vengono
messe in risalto una serie di criticità tra cui "le gravi
carenze sanitarie, causate sia dalla scarsità di personale, sia
dall'assenza di diagnosi e cure adeguate. La negazione della
detenzione domiciliare per ultra-settantenni, l'inadempienza
della sentenza 'Torreggiani' della Corte Edu sul
sovraffollamento, ancora oggi sistemico con tassi oltre il
150%". I due detenuti pongono l'attenzione anche sui "permessi
premio negati nonostante condotte esemplari, l'abuso della
custodia cautelare, con oltre 1.180 casi di ingiusta detenzione
e 27 milioni di euro di risarcimenti".
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