Il bianco e nero di ROMA pieno di Amarcord e sentimenti del regista messicano Alfonso Cuaron sembra davvero non aver rivali in questa 75/a edizione del Festival di Venezia. Conquista critici italiani e internazionali (ha il massimo dei voti in entrambe le categorie) ed è superato, almeno nel Daily di Ciak, solo nel giudizio del pubblico da FRERES ENNEMIS, action thriller, molto di genere, che difficilmente può aspirare, in un ideale TotoLeone, a un premio, vista anche l'alta qualità della selezione di quest'anno.
A contendere il Leone d'oro a ROMA per i premi maggiori, ci sono almeno altri tre film in pole position: THE FAVOURITE, THE SISTER BROTHERS e DOUBLE VIES. Mentre per quanto riguarda gli italiani sorprese potrebbero venire da CAPRI-REVOLUTION, almeno per la parte onirica del film di Martone che potrebbe essere nelle corde di Guillermo Del Toro e, solo in seconda battuta, da SUSPIRIA ma più sul fronte attori (la Coppa Volpi a Dakota Johnson ci starebbe tutta).
Outsider, infine, in questa ideale classifica potrebbe essere un altro film messicano, ovvero NUESTRO TIEMPO di Carlos Reygadas, pieno di morbosità e paludato autobiografismo.
Intanto ROMA di Cuaron. A cinque anni da GRAVITY, il regista torna al Lido con un film prodotto da Netflix (sarebbe la prima volta di un Leone alla mega piattaforma streaming) che racconta la vita di una famiglia borghese, la sua, in una Città del Messico bianco e nero inizi anni Settanta. Ricostruzione maniacale degli ambienti, sentimenti, tragedie grandi e piccole in questa famiglia con sullo sfondo un evento storico, il massacro del Corpus Christi. THE FAVOURITE del morboso regista greco Yorgos Lanthimos si ispira a fatti realmente accaduti alla corte della regina Anna (Olivia Colman) nell'Inghilterra di inizi '700.
Al centro di tutto la rivalità e la perfidia femminile alla potenza tra due cortigiane: Sarah Churchill, Duchessa di Marlborough (Rachel Weisz) e Abigail (Emma Stone). Va detto che queste ultime potrebbero di diritto ambire alla Coppa Volpi. THE SISTERS BROTHERS, rilettura ironica del western in salsa francese a firma di Jacques Audiard, è una sorta di noir in cui i cowboy hanno sentimenti, si lavano i denti e conoscono sicuramente la fratellanza. Stiamo parlando appunto dei due fratelli assassini: Eli e Charlie Sisters interpretati da Joaquin Phoenix e John C. Reilly che potrebbero vincere, anche in doppietta, il premio al miglior attore. DOUBLES VIES (NON FICTION) di Olivier Assayas, commedia brillante piena di digitale con fitti dialoghi su social, web, e-book, e-commerce, blog, molto piaciuta a pubblico e critica, potrebbe conquistare la giuria in cui, tra l'altro, come italiano c'è Paolo Genovese autore di quel 'Perfetti sconosciuti' che ha portato finalmente in commedia la potenza devastante dei cellulari nei rapporti umani.
Premio perfetto sarebbe quello per la sceneggiatura Outsider nel TotoLeone, NUESTRO TIEMPO di Carlos Reygadas interpretato dal regista e sua moglie, coppia 'aperta' che scoppia quando la donna si innamora di un altro: nel segno di sesso sì, ma non amore. Centrale nel film: amore, sesso hard, gelosia, scambismo, morbosità, voyeurismo, poesia e, infine, l'ambiguità di quanto questa storia possa essere autobiografica.
KILLING del giapponese Shinya Tsukamoto, ultimo film in corsa in questa edizione, tra perfezione estetica ed esistenziale, potrebbe aspirare legittimamente a un premio anche in omaggio a l'unico rappresentante del cinema asiatico in concorso. Sul fronte attori, infine, Willem Dafoe potrebbe questa volta non mancare l'appuntamento con la Coppa Volpi per la sua interpretazione di un credibile Van Gogh nel film di Schnabel AT ETERNITY'S GATE che invece ha diviso la critica.
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