Undici nuovi allestimenti su 15 nel cartellone 2019-2020 della Scala, che inaugurerà la stagione con una 'Tosca' in edizione critica diretta da Riccardo Chailly. Lo ha annunciato il sovrintendente del teatro Alexander Pereira nella tradizionale conferenza condotta con il direttore musicale e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
E sarà una Tosca firmata dal regista Davide Livermore, con le scene di Giò Forma, i costumi di Gianluca Falaschi, le luci di Antonio Castro. "Una Tosca, secondo il maestro Chailly, molto vicina a quella presentata da Giacomo Puccini la sera della prima assoluta, il 14 gennaio del 1900". Da allora le incrostazioni della tradizione lirica, un po' volute dalle mode, si sono succedute le une alle altre, fino a oggi.
Ma questa edizione critica realizzata da di Roger Parker per Ricordi, riporta tutto come quella sera di gennaio del 1900. "In questa Tosca - afferma Chailly - ci saranno pagine dell'opera che non abbiamo mai sentito, nello stesso personaggio di Tosca, ma anche di Cavaradossi, Scarpia, Spoletta... Il pubblico della Scala potrà gustare la grandezza di Puccini al suo primo passaggio. E sono pagine che meritano di essere conosciute".
A interpretare il personaggio di Tosca sarà Anna Netrebko (Saioa Hernandez in 3 recite di gennaio), Luca Salsi sarà Scarpia, Vladimir Sazdovski Angelotti, Alfonso Antoniozzi il sacrestano, Carlo Bosi Spoletta e Giulio Mastrototaro Sciarrone.
Non si sa ancora chi sarà il tenore, il protagonista maschile che indosserà i panni del pittore Mario Cavaradossi. Con questa edizione critica, Chailly continua il percorso di presentazione delle opere di Giacomo Puccini alla luce delle ricerche musicologiche più recenti, con cui ha già riportato alla Scala Turandot, La fanciulla del West, Madama Butterfly e Manon Lescaut.
Ma Tosca, come detto, sarà solo uno dei lavori presentati nella stagione con una nuova produzione. Fra gli allestimenti più attesi, 'Il Trovatore' di Giuseppe Verdi (in febbraio 2020), con la direzione di Nicola Luisotti e la regia di Alvis Hermanis, e poi 'Il turco in Italia' di Rossini, una 'Salomè' che rappresenterà il debutto di Chailly con un'opera di di Richard Strauss. Fra gli autori che troveranno un titolo, Debussy (con Pelleas et Melisande), Wagner con Tannhauser. E poi Umberto Giordano con 'Fedora'. E ancora Verdi con 'Un ballo in maschera' direttoda Zubin Metha e Ponchielli con 'La Gioconda'.
Fino a Haendel con 'Semele' eseguita dall'orchestra con strumenti storici e alla musica contemporanea di Schoemberg e Nono.
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