"La musica non basta mai. Questo programma è in assoluto la follia più grande della mia carriera, è un gesto d'amore verso la musica". Così Ezio Bosso, conquistato dalle note da bambino grazie alla Sonata al "Chiaro di luna" di Ludwig van Beethoven, anche se al pubblico di Rai3 offrirà la Sinfonia n. 5 e la n. 7 nel lungo appuntamento evento 'Che storia è la musica' di domenica 9 giugno che coprirà la prima e seconda serata. Che storia è la musica è il risultato di questo sogno ed è un atto d'amore verso il grande repertorio classico e verso tutti coloro che lo sentono inaccessibile, da lui trasposto in tv insieme ad Angelo Bozzolini. "Parlare di musica si può con dolcezza e divertimento", dice nel corso della presentazione a Viale Mazzini il pianista, compositore e direttore d'orchestra, su cui il direttore della terza rete Rai Stefano Coletta ha scommesso.
"I musicisti studiano ogni giorno, e ogni volta scoprono quanto un suono eseguito centinaia di volte è cambiato. Questa è la grande magia della musica", aggiunge il maestro. Tre ore e mezza di spettacolo nel Teatro Verdi di Busseto, in provincia di Parma, che dimostreranno l'accessibilità di un'arte considerata per pochi. Ad accompagnare il pubblico e l'orchestra si alterneranno sul palco numerosi ospiti: dal comico Luca Bizzarri al giornalista Enrico Mentana ("ai giornalisti sarebbe vietato emozionarsi"), da Gino Strada ("Tu non curi le ferite solo del corpo ma della vita" gli dice Bosso "questo è il più bel regalo che mi è stato fatto", la replica del fondatore di Emergency) a Nicoletta Mantovani (vedova di Luciano Pavarotti) e ancora Roby e Alessandra Facchinetti, Alfonso Signorini, il rugbista Andrea Lo Cicero ("non ti preoccupare sono qui a farti da guardia del corpo"), Anna Tifu violiniste tra le più talentuose e amate della sua generazione, Andrea Zanotti e il Coro della Sosat. "È in assoluto la follia più grande che io abbia mai fatto - ha spiegato Bosso nel corso della presentazione a Viale Mazzini - ma è una follia d'amore che faccio per la musica. Ogni nota è una storia da raccontare".
"Io sono sono senza filtri, se mi agito, si vede, se sto bene si vede". Per il direttore della terza rete Stefano Coletta "non si tratta di un concerto, è un programma tv strutturato attraverso questa figura straordinaria del maestro Bosso che si è messo in gioco nella sua identità di musicista e di grande affabulatore.
Bosso con la sua Orchestra, il pubblico in sala e a casa, i tanti ospiti famosi, provenienti da diverse realtà, creano un legame ancora più profondo tra la musica d'eccellenza e la prima serata televisiva".
Il programma vuole essere l'occasione raccontando la musica, le sue storie e anche i suoi 'operai' che restano quasi sempre anonimi, come appunto i professori d'orchestra dell'Europa Filarmonica. Infine Bosso stesso, da sempre lontano dai palchi televisivi, che si mette in gioco senza rete, avendo come unico canovaccio la scrittura musicale beethoveniana e gli stimoli che essa gli trasmette, incontrando per la prima volta sul palco ospiti per lui inusuali ma che con entusiasmo hanno risposto al quesito su che storia fosse la musica per loro. Per l'occasione il Teatro Verdi verrà rivoluzionato.
L'orchestra e il direttore saranno al centro della platea per creare un'atmosfera intima e familiare. Come regalo per il pubblico il maestro Bosso eseguirà in anteprima una sua composizione: In Her Name, The Sea Rain, interpretata dal violino di Anna Tifu. "Il primo incontro con la musica per il maestro Bosso? La musica è presente nella mia vita da quando ne ho memoria, è difficile rispondere. Ho più di 50 anni e quindi dico che è lei che ha incontrato me. Evidentemente quel bambino che ero aveva più bisogno di altri della musica. La cosa bellissima è che ogni giorno la incontro nuovamente".
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