Via libera del Parlamento alla nomina di Pietrangelo Buttafuoco al vertice della Fondazione La Biennale di Venezia. Dopo il parere favorevole della commissione Cultura della Camera è arrivato oggi anche quello della Commissione del Senato, ultimando così l'iter avviato dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che sulla proposta di nomina del giornalista e scrittore avvenuta ad ottobre aveva chiesto anche il parere delle Camere. Parere che giunge, tuttavia, non senza polemiche.
L'ok delle commissioni arriva infatti con il voto contrario in entrambi i rami del Parlamento del Pd con motivazioni che "non riguardano la persona ma le forme e i modi in cui questa nomina è avvenuta, che confermano una logica di occupazione delle istituzioni culturali da parte della Destra, che abbiamo già contestato nel caso del Centro sperimentale di Cinematografia".
La scelta del ministro sul nome del successore dell'attuale presidente, Roberto Cicutto, era stata salutata con enfasi dal centrodestra. "È stato infranto un altro tetto di cristallo", aveva commentato Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario dei senatori di Fdi che, dando la notizia dell'avvenuta nomina aveva a sua volta sostenuto che "la Fondazione La Biennale è stata considerata dalla sinistra un feudo in cui collocare amici e accoliti". Anche il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, in quell'occasione aveva apprezzato la scelta di Sangiuliano definendola una "straordinaria notizia, non solo per la qualità dell'uomo ma per l'originalità del suo pensiero".
Anche la sua conversione all'Islam aveva aggiunto, è "una garanzia di originalità nel rapporto tra la storia dell'Occidente e il suo declino che prevede dialoghi per affinità, restituzioni di valori condivisi, non conflitti. Evviva Buttafuoco!".
Tacciono invece, per cortesia istituzionale, i protagonisti dell'avvicendamento: il ministro, il presidente uscente e quello in arrivo. Cicutto resterà in carica fino al termine naturale del mandato quadriennale, nel marzo 2024, per garantire la necessaria continuità istituzionale e un graduale e ordinato passaggio di consegne. Per Buttafuoco, in ogni caso, oggi è una giornata di doppia soddisfazione.
Oltre al via libera del Parlamento è giunta la notizia che il Tribunale di Catania lo ha assolto (con la formula perché il fatto non sussiste) dall'accusa di omessi versamenti come di sostituto di imposta in qualità di rappresentante legale del teatro Stabile, di cui era stato presidente dal 2007 al 2012. La notizia della sentenza è stata pubblicata su La Sicilia con il commento del legale e cugino del neo presidente della Biennale di Venezia, Pierfrancesco Buttafuoco, che si è detto "felice del risultato" e auspicando che "Minerva, Dea della Giustizia, sollevi più spesso la benda, salvando i giusti e gli artisti".
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