LOS ANGELES - Sono giornate calde a Hollywood. La stagione dei premi entra nel vivo con una serrata serie di celebrazioni. Giovedì sono stati assegnati i riconoscimenti del sindacato dei costumisti, sabato sarà la volta di quelli dei produttori e dei registi. L'appuntamento che tiene con il fiato sospeso la mecca dello spettacolo è però il gala della Critics Choice Association in programma venerdì, primo banco di prova per Emilia Pérez dopo la pubblicazione dei vecchi tweet razzisti e islamofobi della protagonista Karla Sofía Gascón. Il film di Jacques Audiard arriva alla serata dell'associazione dei critici con 10 nomination, tra cui quella all'attrice spagnola come miglior protagonista.
Il contraccolpo della polemica potrebbe essere ancora limitato, perché i circa 600 membri dell'associazione hanno dovuto votare entro il 10 gennaio, ben prima che lo scandalo azzoppasse la trionfale marcia del musical verso la notte delle stelle (13 candidature tra cui miglior film e miglior film in lingua non inglese).
Gascón non sarà al Barker Hangar di Santa Monica. Era attesa sul tappeto rosso e al tavolo che Netflix ha pagato per il cast e il regista, ma negli scorsi giorni il gigante dello streaming ha cancellato il suo nome da questo e da tutti i prossimi eventi. Ha addirittura preparato nuovi poster 'For your consideration' (quelli per attirare l'attenzione dei votanti ai vari premi) in cui si vede Zoe Saldaña, candidata come attrice secondaria, si ricordano le nomination e le vittorie ai Golden Globe, ma non appare nemmeno più il titolo del film, l'eroina eponima interpretata da Gascón. Il gala e i commenti a margine saranno un termometro utile a capire se lo scivolone dell'attrice spagnola - ormai improbabile per l'Oscar alla miglior protagonista - affosserà anche le altre nomination di Emilia Pérez ai premi Sag, il potente sindacato degli attori, che vota fino al 21 febbraio con cerimonia il 23, e soprattutto agli Oscar, i cui membri iniziano la votazione finale l'11 febbraio. I premi dei critici diventano un momento per testare la forza di altri titoli che potrebbero avere la strada spianata verso il Dolby Theatre se il musical di Audiard passa in secondo piano.
Conclave e Wicked guidano la classifica dei film in lizza quest'anno, con 11 candidature ciascuno. Il thriller sulla rielezione del papa corre per miglior film e per il miglior cast, con Ralph Fiennes nominato come miglior attore e Isabella Rossellini come miglior attrice non protagonista. Edward Berger spera di vincere per la regia, Peter Straughan per la sceneggiatura non originale e Stéphane Fontaine per la fotografia. Il film potrebbe portare a casa statuette anche per la scenografia, il montaggio, la colonna sonora e i costumi, per cui insieme a Lisy Christl c'è l'italiana di adozione Cynthia Slater. Oltre al miglior film, le 11 nomination per il musical-prequel del Mago di Oz includono il miglior ensemble di attori, con Cynthia Erivo che corre come miglior protagonista e Ariana Grande come secondaria, categoria in cui sarebbe favorita se Zoe Saldaña dovesse subire la rappresaglia toccata alla sua compagna di cast. Jon M. Chu è in lizza per la regia, Winnie Holzman e Dana Fox per la sceneggiatura non originale e Alice Brooks per la fotografia. Candidature anche per scenografia, costumi, hair e makeup ed effetti visivi. I critici assegnano premi anche alle serie tv: tra quelle drammatiche Shōgun dovrebbe avere un'altra gran serata dopo gli Emmy di settembre, mentre Hacks tra le commedie. Tra le serie straniere, anche due italiane: la seconda stagione della Legge di Lidia Poët (Netflix) e l'ultima dell'Amica geniale (HBO Max) sfidano Acapulco, Citadel: Honey Bunny, La Máquina, Pachinko, Senna e Squid Game.
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