Il nuovo corso di Botero riparte da Palermo. Stavolta non è l'ironia di figure sgradevoli e surreali a tracciare il percorso di una grande mostra a palazzo dei Normanni ma il dramma della crocifissione. L'esposizione intitolata "Via Crucis, la pasión de Cristo" proporrà, dal 21 marzo al 21 giugno, 27 dipinti a olio e 17 disegni nelle sale Duca di Montalto a Palazzo Reale. La mostra è promossa dall'Assemblea regionale siciliana, dalla Fondazione Federico II e dal museo de Antioquia a cui Botero aveva donato le sue opere che oggi sono state liberate dagli imballaggi per l'allestimento. Palermo sarà l'unica tappa italiana dopo quelle di New York, Medellín, Lisbona e Panama. Perché Botero ha pensato alla passione di Gesù? Il fatto che non sia, come tiene a sottolineare, un uomo religioso non gli impedisce di esprimere grande sensibilità per questo tema. E' questa sensibilità che lo porta a cercare un nuovo approdo artistico, in cui la tradizione si combina con l'innovazione.
"Ritengo - dice Botero - che sia un peccato che la Via Crucis, tema preferito e quasi unico nell'arte fino al sedicesimo secolo, sia scomparso nei secoli successivi. Questo mi ha fatto pensare quanto fosse importante darne una nuova versione con la sensibilità di un artista del ventesimo secolo. Come molti artisti, nelle mie opere cerco di mescolare la verità storica con alcune libertà, come ad esempio l'uso di personaggi contemporanei collegati all'immagine di Cristo".
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