Una ricomposizione quasi completa
degli affreschi della cappella Herrera, realizzati da Annibale
Carracci (1560-1609) all'interno della chiesa di Nostra Signora
del Sacro Cuore a Roma e poi rimasti in parte praticamente
sconosciuti ai più per quasi due secoli: è la nuova grande
mostra temporanea lanciata dal museo del Prado di Madrid, in
collaborazione con il Museo Nazionale d'Arte della Catalogna
(Mnac) e le Gallerie Nazionali di Arte Antica Palazzo Barberini
di Roma.
L'esposizione, presentata il 4 marzo alla stampa, verrà
aperta al pubblico martedì 8 marzo e chiuderà il 12 giugno.
Successivamente, gli affreschi di Carracci verranno esposti a
Barcellona in estate e a Roma a novembre. La mostra, curata dal
vicedirettore di conservazione del Prado Andrés Úbeda, raccoglie
16 dei 19 affreschi della cappella Herrera, incaricati a
Carracci da Juan Enríquez de Herrera, mercante e banchiere
spagnolo trasferitosi a Roma. Opere — realizzate in parte da
Carracci stesso e poi dal suo discepolo Francesco Albani, quando
il primo venne colpito da una grave malattia — volte a
raffigurare scene della vita di San Diego di Alcalá, religioso
francescano spagnolo. Uno degli aspetti significativi della
mostra è il fatto che alcune delle opere incluse sono esposte al
pubblico per la prima volta dal 1833, quando vennero portati via
a causa del cattivo stato di conservazione della chiesa di
Nostra Signora del Sacro Cuore: si tratta dei 7 giunti a Madrid
e conservati nei magazzini del museo del Prado, dove sono stati
recentemente restaurati. Altri nove vennero trasportati a
Barcellona ed esposti nel Mnac. I tre rimasti a Roma sono andati
perduti e per il momento non sono stati ritrovati, ha spiegato
all'ANSA Úbeda.
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