L'Archivio centrale dello Stato
annuncia di aver ricevuto in donazione gli archivi
dell'ingegnere Pasquale Fazio e degli architetti Annibale
Vitellozzi e Giancarlo Busiri Vici, che si aggiungono ai 55
archivi di architetti già presenti nei depositi. Un numero,
viene sottolineato, che rende l'istituto "l'ente con il maggior
numero di fonti sulla storia dell'architettura italiana del
900". Pasquale Fazio (1929-2018) ha svolto, tra la fine degli
anni '50 e il 2000, un'intensa attività quale progettista e
strutturista. Tra i suoi interventi più significativi ci sono
gli edifici per la nuova Università di Baghdad in Iraq,
università a Lagos in Nigeria (1964-72), lo Sheraton Hotel di
Dubai (1975-78), l'ampliamento dell'Hotel Cala di Volpe (1970) e
il Pevero Golf Club in Costa Smeralda (1974-90). L'Archivio di
Giancarlo Busiri Vici (1933) va invece ad integrare il fondo
Michele Busiri Vici, padre di Giancarlo, conservato
dall'Istituto. Frutto della collaborazione professionale tra i
due sono diverse architetture realizzate in Costa Smeralda negli
anni '60-'70: gli hotel Romazzino di Arzachena (1968-76) e Luci
di la Muntagna a Porto Cervo (1965-78), il Condominio Sa Conca
(1964-65), vari complessi residenziali a Porto Cervo (1971-76) e
Arzachena (1977-80). Tra le opere più note di Annibale
Vitellozzi (1902 - 1990). infine, la facciata della Stazione di
Roma Termini (1950, in collaborazione con Leo Calini ed Eugenio
Montuori), le strutture realizzate per i Giochi della XVII
Olimpiade del 1960 (lo Stadio del Nuoto, in collaborazione con
Enrico Del Debbio e gli ingegneri Sergio Musmeci e Riccardo
Morandi, e il Palazzetto dello Sport con l'ingegner Pier Luigi
Nervi), la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, a Castro
Pretorio, (1975, in collaborazione con gli architetti Massimo
Castellazzi e Tullio Dell'Anese) e lo Stadio Olimpico (prima il
completamento della struttura, nel 1953, poi la radicale
ristrutturazione e la copertura dell'impianto per i Mondiali di
Calcio del 1990).
Nato nel 1875 come Archivio del Regno, l'Archivio centrale
dello Stato è tra i più grandi del mondo ed è il depositario
della memoria documentaria dello Stato a partire dall'Unità
d'Italia. La sua documentazione occupa attualmente 160
chilometri lineari.
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