Il marmo Cipollino, il Portoro, il
rosso Collemandina, il Paonazzo, il Fiordipesco e il bianco di
Carrara: un tempo rivestivano colonne, pavimenti intarsiati e
pareti decorative, ora ritornano in forma di sculture, in una
continuità materiale e temporale che unisce passato, presente e
futuro. Sono la materia del progetto espositivo Kόrai,
dell'artista Mattia Bosco che ha realizzato 12 sculture in marmo
concepite appositamente per gli spazi del Tempio di Venere, il
più grande Tempio della Roma antica, rivestito in marmi preziosi
provenienti da ogni parte dell'impero.
Il Parco Archeologico del Colosseo ospita infatti fino al 14
gennaio 2024 questa mostra personale di Bosco (Milano, 1976),
un'iniziativa appena inaugurata che nasce come esito della nuova
edizione del progetto Level 0, format di ArtVerona 2021 che ha
invitato una selezione di musei e fondazioni private ad
individuare ciascuno un artista presente in fiera da promuovere
all'interno della loro programmazione futura.
"Il lavoro di indagine condotto dall'artista sulle potenzialità
scultoree dei materiali, la ricerca di un equilibrio misurato
tra natura e caratteristiche dei diversi elementi dell'opera ed
infine l'idea alla base del processo creativo che muove dalla
volontà di far affiorare spontaneamente la forma della materia
armonizzandola con luoghi e situazioni, sono tutti aspetti
profondamente affini alla vocazione e alle attività del Parco
archeologico del Colosseo che riconosce nel lavoro dell'artista
le potenzialità creative ed espressive per instaurare un dialogo
tra arte antica, archeologia e creatività contemporanea" dice
Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo,
commentando il progetto a cura di Daniele Fortuna e promosso,
oltre che dal Parco archeologico del Colosseo, dalla galleria
d'arte Atipografia, diretta da Elena dal Molin, e da ArtVerona.
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