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>>>ANSA/Firma italiana sulla Biennale di arti islamiche di Gedda

>>>ANSA/Firma italiana sulla Biennale di arti islamiche di Gedda

Black Engineering responsabile allestimento dell'esposizione

GEDDA, 04 febbraio 2025, 16:03

Redazione ANSA

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(di Domenico Palesse) Oltre 130 mila metri quadrati di spazio espositivo per 500 oggetti storici e opere d'arte. Cinque gallerie, tre padiglioni, due ristoranti e due caffetterie. La Biennale delle arti islamiche di Gedda è molto più che una mostra, è una "destination", come amano definirla da queste parti. Un luogo dove trascorrere una giornata immersi nella bellezza dell'arte, per conoscere la storia e l'evoluzione della cultura islamica. Anche per la seconda edizione la firma sull'allestimento è tutta italiana, ad opera del duo Giò Forma e Black Engineering, vincitori di un contest internazionale. La collaborazione con l'Arabia Saudita nasce dall'ormai celebre teatro a specchi di Al'Ula. "E' stato un bellissimo e fortunato trampolino di lancio - le parole del Ceo di Black Engineering, Massimo Fogliati - che ci ha permesso di cominciare numerose collaborazioni fino ad arrivare qui alla Biennale".
    La struttura sorge al Western Hajj Terminal dell'aeroporto internazionale King Abdulaziz di Gedda, la porta d'ingresso per tutti i pellegrini in viaggio verso La Mecca. Ed è proprio un versetto del Corano - "And all that is in between" - a dare il nome alla seconda edizione della Biennale dove sono esposte opere e oggetti unici, come la Kiswah, il drappo di seta nero usato per coprire la Kaaba, la costruzione al centro della Mecca. È la prima volta che un reperto di questo genere viene esposto all'esterno della città santa, il cui ingresso è vietato ai non musulmani. "Nella prima edizione della Biennale - continua Fogliati - abbiamo raggiunto i 600 mila visitatori. In questa edizione siamo riusciti a portare per la prima volta la Kiswah e ad attivare una splendida collaborazione con il Vaticano".
    Nelle teche che impreziosiscono i padiglioni, infatti, compaiono anche alcuni pezzi prestati dalla Biblioteca Vaticana, come il 'De revolutionibus orbium coelestium' di Copernico e la suggestiva mappa del Nilo lunga quasi sei metri. Trentaquattro le istituzioni presenti provenienti da 20 Paesi e 4 continenti, oltre a 33 artisti autori delle opere che impreziosiscono il percorso all'interno della Biennale. Tra loro anche l'italiano Arcangelo Sassolino, che ha realizzato 'Memory of becoming', un enorme disco rotante ricoperto di un liquido denso e scuro. "La Biennale di arti islamiche di Gedda, l'unica al mondo - conclude Fogliati - è un'esperienza meravigliosa, il fiore all'occhiello di tanti eventi culturali che si stanno sviluppando e stanno nascendo in questo Paese".
   

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