Una bambina di nome Paloma, un
padre di cognome Picasso: Paloma Picasso ha curato una mostra
imperniata sulla multiforme legacy del genitore nella galleria
di Larry Gagosian di Madison Avenue, l'ultima prima della
chiusura.
C'e' anche una bambola di nome Paloma nella rassegna aperta
fino al 3 luglio negli spazi inaugurati da Gagosian nel 1989 con
una storica mostra Jasper Johns: The Maps: in tutto 50 oggetti,
alcuni mai o raramente visti prima d'ora, Tête-à-tête presenta
50 tra dipinti, sculture e disegni dall'intero arco della
carriera del padre del cubismo - 1986-1972 - provenienti per la
maggior parte dalle raccolte della famiglia da due anni
controllate da Paloma dopo la morte del fratello Claude
Ruiz-Picasso. Il titolo viene dall'assenza di un ordine
cronologico: "L'idea - ha spiegato la curatrice - e' di avere
opere diverse in dialogo una con l'altra".
Da 45 anni designer di gioielli e stretta collaboratrice
della gioielleria Tiffany e una dei quattro figli di Picasso,
Paloma ricorda con chiarezza quando era bambina e il padre le
permetteva di sedersi a disegnare sul pavimento dello studio
mentre lui lavorava al cavalletto. "Lasciava che stessi con lui
mentre dipingeva perche' per ore non dicevo una parola", ha
rievocato: "Diceva che non dovevo toccare nulla: 'Puoi toccare
quello che vuoi con gli occhi, ma non con le mani'".
Paloma si e' detta "felicissima" quando Larry le ha proposto
di lavorare insieme ad una mostra in cui pochi pezzi sono in
vendita. "Esporre le opere di mio padre così come lui desiderava
che fossero viste in dialogo tra temi e periodi diversi è il
giusto omaggio alla sua eredità. Alcune opere che abbiamo scelto
non sono mai state esposte da quando lui le teneva nel suo
studio. Vederle riunite con esempi significativi provenienti da
altre collezioni e' un evento davvero speciale". Paloma ha
spiegato che lo scopo e' di mostrare i vari aspetti della
personalita' paterna: "Le opere possono essere dolci e forti
allo stesso tempo proprio come era lui. In questo modo gli
facciamo giustizia".
Gagosian ha organizzato prima di questa oltre 20 mostre su
Picasso: "E' giusto che sia un blockbuster a lui dedicato a
chiudere l'esperienza di 980 Madison", ha detto il gallerista
sfrattato dai locali in cui ha ospitato i maggiori artisti della
scena mondiale tra cui Cy Twombly e Jenny Saville. Larry aveva
cominciato la carriera a Soho nel 1985 ma la sede su Madison e'
stata per decenni la la più rappresentativa del suo brand a New
York per molti anni. Dopo la chiusura di luglio - il
proprietario dell'edificio, RFR Holdings, ha affittato oltre
l'85% degli spazi alla fondazione filantropica di Michael
Bloomberg - il gallerista si dedichera' alle altre sedi: oltre
a quella di Chelsea a New York, ce ne sono una quindicina in
tutto il mondo tra cui una a Roma, con un modello "museale" che
ha trasformato la galleria privata in una superpotenza dell'arte
moderna e contemporanea.
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