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Master, quando razzismo 'universitario' è da horror

Master, quando razzismo 'universitario' è da horror

Hall (anche presentatrice a Oscar)in film su Amazon Prime Video

ROMA, 18 marzo 2022, 20:07

Francesca Pierleoni

ANSACheck

Master - RIPRODUZIONE RISERVATA

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 La leggenda di una strega, la tragica fine della prima studentessa di colore ammessa decadi prima, più visioni, strane invasioni di insetti e minacce in stile Ku Klux Klan come far ritrovare cappi, minacce e croci bruciate. Tappe del viaggio emotivo tra realtà ed incubo che segnano Master, thriller soprannaturale con tocchi horror diretto dalla senegalese/americana Mariama Diallo, che dopo il debutto al Sundance Film Festival è appena arrivato su Amazon Prime Video. Il film, ambientato in una prestigiosa università dove il razzismo rimane strisciante ha per intensa protagonista Regina Hall, interprete versatile più nota per le sue performance in parti da commedia, che ritroveremo insieme a Wanda Sykes e Amy Schumer come presentatrice della serata degli Oscar il 27 marzo.
    Nel film che esplora il genere con eleganza e originalità, lasciando spazio alla costruzione dei personaggi, Regina Hall si cala nei panni della docente Gail Bishop, che nel prestigioso ed esclusivo Ancaster College, viene nominata 'house master' della Belleville House cioè responsabile (come tutor e interfaccia con gli studenti) di una delle residenze studentesche. Un incarico prima mai affidato nell'università a una docente di colore, e che spesso, le ricordano i colleghi in gran parte bianchi, apre la strada alla nomina a rettore. "Ambientare il film in un campus ti permette di affrontare il tema della razza - ha spiegato Regina Hall - perché non si può negare che continuino a persistere anche là iniquità razziali". Porre "questa realtà in un film horror permette alle persone di rendersene conto senza che vengano impartite lezioni, ma di condividerla attraverso i personaggi". L'occasione 'offerta' a Gail, ha come contraltare il difficile e inquietante percorso che si ritrova ad affrontare una delle matricole, Jasmine (Zoe Renee), brillante studentessa di colore, alla quale è stata assegnata alla Belleville House proprio la stanza nella quale molti anni prima era terminata in modo tragico la vita della prima studentessa nera entrata nella scuola. Jasmine punta ad integrarsi in ogni modo, nonostante si ritrovi spesso ad affrontare velati preconcetti e discriminazioni. Il suo equilibrio però inizia a vacillare quando diventa oggetto di minacce sia reali che paranormali, legate anche a una 'maledizione' che pende sulla Belleville House, sorta dove era stata giustiziata una donna accusata di stregoneria, Margaret Millett. A questo si aggiunge la tensione che nasce fra la studentessa e un'altra docente di colore, Liv (Amber Gray). Gail provando a capire cosa stia succedendo, finisce in un vortice sempre più claustrofobico di misteri, colpi di scena e premonizioni. Mariama Diallo, classe 1993, già pluripremiata per il corto Hair Wolf, per la storia è partita dai ricordi personali dei suoi anni all'università: "Ho amato il college, ma tutte le cose per le quali gli studenti hanno protestato negli ultimi anni erano ben presenti anche quando ci studiavo io - sottolinea -.
    Le 'micro aggressioni' ribollivano nel profondo e io ho provato a ignorarle senza neanche rendermene conto. Ci sono voluti anni di distanza per guardare indietro e capire tutto quello che avevo voluto trascurare pur di andare avanti". Per lei "il miglior uso dell'horror è come strumento espressionistico. Per me funziona nel modo più efficace quando mette in luce un tema e diventa un vettore per comprendere l'esperienza di un personaggio. E ciò che viene vissuto dai personaggi in questo film, puramente su un livello drammaturgico, è orribile".
   

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