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Douglas, a 78 anni mi scopro supereroe in Ant-Man

Douglas, a 78 anni mi scopro supereroe in Ant-Man

Finalmente in film senza divieti, è terribile guerra in Ucraina

ROMA, 15 febbraio 2023, 19:41

di Francesco Gallo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Più conosciamo lo spazio e più siamo consapevoli che non c'è nessun altro pianeta dove andare e nonostante questo continuiamo a trattare male questa piccola astronave chiamata Terra. Un conflitto come quello in Ucraina non sarebbe mai dovuto accadere, non è la guerra dei film, è solo una cosa terribile", così Michael Kirk Douglas nella Global Virtual Conference di ANT-MAN AND THE WASP: QUANTUMANIA in sala dal 15 febbraio distribuito da Walt Disney. E ancora da parte dell'attore la soddisfazione di fare un film che tutti possono vedere: "La maggior parte dei miei film erano per adulti, classificati R, vietati, che neppure i miei figli potevano vedere. Con ANT-MAN sono diventato noto a una nuova generazione di adolescenti che non mi aveva mai conosciuto". Primo film delle fase 5 dei Marvel Studios, ANT-MAN vede il ritorno dei supereroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) per continuare le loro avventure come Ant-Man e Wasp. Insieme a loro i genitori di Hope, Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer) e appunto Michael Douglas, nei panni di Hank Pym, e la figlia di Scott, Cassie Lang (Kathryn Newton). In tutto una strana famiglia di cinque persone apparentemente del tutto normale, anche se fatta in realtà da supereroi spesso imbranati e con qualche scheletro nell'armadio. Per loro un'avventura piena d'azione nell'oscuro Regno Quantico, dove c'è da affrontare il supercattivo Kang the Conqueror (Jonathan Majors), che li spingerà oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile e rivelerà anche segreti familiari inaspettati. "Da oggi - sottolinea poi l'attore -, interpreterò praticamente qualsiasi ruolo che mi propongano con il green screen per gli effetti speciali. La differenza nel fare questi film è il fatto che hai solo una vaga idea di quello che si vedrà e questo richiede una grande fiducia tra te e i tecnici. Spesso ti senti sciocco nel fare certe cose senza nessuno intorno, ma loro ti incoraggiano ad andare avanti. Poi quando finalmente ti vedi, capisci che avevano ragione". Dice ancora Douglas, 78 anni, due premi Oscar e circa sessanta film all'attivo: "La mia preparazione per ANT-MAN è stata solo incontrare i vertici Marvel e venire a sapere tutto su Janet, la mia incredibile moglie, che nei trenta anni vissuti nel Regno Quantico si era mantenuta in gran forma. Insomma, più che in prima persona, mi è bastato vedere in azione lei e mia figlia Evangelin, due supereroine che alla fine mi hanno protetto". La possibilità di interpretare questo personaggio ancora nel futuro? "Certo che c'è. Lo farei fino alla morte" sottolinea scherzando. "I film di Ant-Man sono sempre stati incentrati sulla famiglia - dice invece il regista Peyton Reed nella round table - e in questo approfondiamo e complichiamo le dinamiche familiari dipingendole su una tela più ampia. Nei primi due film avevamo iniziato a tastare il terreno del Regno Quantico, mentre stavolta volevamo dargli un look completamente diverso: un'esperienza epica". Per quanto riguarda la realizzazione di Quantumania, sottolinea sempre il regista 58enne della Carolina del Nord: "Abbiamo raccolto ispirazioni da fotografie scattate con microscopi elettronici e da immagini prese dalle riviste heavy metal degli anni Settanta e Ottanta. Ho collezionato poi molte illustrazioni prese da copertine di vecchi libri di fantascienza in edizione economica. Si trattava di dipinti davvero evocativi e molto malinconici. Quell'atmosfera e quel tono ci piacevano molto per il look del Regno Quantico".

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