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La lunga corsa, favola carceraria tra Italia e Ucraina

La lunga corsa, favola carceraria tra Italia e Ucraina

In sala con Tucker il secondo film di Andrea Magnani

ROMA, 24 agosto 2023, 16:02

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Tra fiaba carceraria surreale e coming of age, già in concorso al Torino Film Festival, arriva ora in sala dal 24 agosto con Tucker Film La lunga corsa di Andrea Magnani, coproduzione Italia -Ucraina.
    Questa la storia in odor di fiaba del film.
    Cosa accade, come è capitato a Giacinto (Adriano Tardiolo), a chi nasce in carcere? Sarà inevitabilmente diverso da tutti gli altri bambini come appunto è lui che ha visto la luce in prigione da genitori entrambi detenuti.
    Ora per Giacinto fino ai tre anni, finché ha vissuto con la madre Lucia (Aylin Prandi), il carcere è stato casa, focolare, la sua vita però cambia quando viene affidato a dei genitori adottivi in un mondo che ovviamente percepisce come estraneo, incomprensibile.
    Il ragazzo infatti non ha nulla in comune con gli altri e, alla morte della mamma e poi del padre, si ritrova davvero solo. Decide così di tornare nell'unico luogo dove non si sente estraneo: il carcere. E ci torna come agente di polizia penitenziaria anche perché lì ha trovato una sorta di padre putativo: la guardia carceraria Jack (Giovanni Calcagno).
    Piano piano, la sua visione del carcere però cambia. Si fa strada in lui una dolorosa consapevolezza: lì dentro nessuno è davvero libero, nemmeno gli agenti. Allora Giacinto fa l'unica cosa che sa fare davvero bene: correre. La lunga corsa del titolo è appunto la corsa di Giacinto verso la libertà.
    "L'ispirazione per la storia di Giacinto mi è venuta pensando alla mia infanzia e al luogo in cui sono cresciuto, una città che sentivo molto piccola e sempre immobile'', dice Andrea Magnani del film. Nel cast troviamo anche: Barbora Bobulova (la direttrice Malin e l'attrice ucraina Nina Naboka (Rocky).
   

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