Uscirà in Italia, a inizio 2020 per
Rizzoli, il racconto autobiografico di Chelsea Manning, l'ex
militare statunitense che ha divulgato, copiando con la sua
fotocamera digitale, oltre 720.000 documenti top secret. Questo
avveniva all'epoca delle operazioni militari in Iraq che
Chelsea, nel 2010, seguiva come analista di intelligence, quando
aveva 23 anni. Lo annuncia la casa editrice.
Nel memoir, ancora senza titolo, Manning intreccia il suo
impegno per una maggiore trasparenza istituzionale e
responsabilità governativa con la sua battaglia a favore dei
diritti dei transgender. Inoltre, nel libro sono descritte
dettagliatamente le ragioni che sottendono la sua decisione di
inviare a WikiLeaks i documenti secretati.
"Rizzoli è orgogliosa di pubblicare la testimonianza diretta
di uno dei massimi atti di fedeltà al proprio Paese: denunciarne
le deviazioni per salvarlo" dice Massimo Turchetta, direttore
Rizzoli Trade e direttore Publishing and Rights Development.
Nel marzo 2011 l'Esercito americano ha condannato Chelsea
Manning a 35 anni di detenzione per 22 capi d'accusa, ed è stata
assolta solo da quello più grave, la complicità con il nemico,
che prevede la pena di morte. Il giorno dopo la sua condanna,
Manning ha spiegato di non riconoscersi più nel genere maschile
e ha cominciato un percorso di transizione verso la sua nuova
identità femminile. Nel 2017 il presidente Barack Obama ha
rivisto la sentenza riducendole la pena, e il 17 gennaio dello
stesso anno è stata scarcerata. A marzo 2019, Chelsea Manning è
stata nuovamente arrestata per aver rifiutato di testimoniare
davanti a un grand jury sul caso WikiLeaks ritenendo a rischio
l'autonomia della stampa indipendente.
I diritti del memoir sono stati venduti nei seguenti Paesi:
Regno Unito/Bodley Head (Random House); Canada/McClelland
&Stewart(Random House); Germania/HarperCollinsGermany
Olanda/HarperCollins Netherlands; Francia/Librairie Artheme
Fayard; Spagna/Ediciones B e Danimarca/Informations Forlag.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA