MAURIZIO MAGGIANI, L'ETERNA GIOVENTÙ
(FELTRINELLI, PP 272, EURO 18). Sarà in libreria il 26 agosto il
grande romanzo della rivolta libertaria, da Garibaldi alla
caduta del ponte Morandi, scritto dallo scrittore Premio Strega
e Premio Campiello Maurizio Maggiani. E' 'L'eterna gioventù'
pubblicato da Feltrinelli, una storia di eterna rivolta, di
molte vite che non hanno avuto voce e vite la cui alta voce è
stata dimenticata. Il mito di una dinastia di ribelli ostinati
in un sogno, perseveranti nel costruirlo a dispetto di ogni
sconfitta del presente. Fra loro un personaggio di pura
leggenda, una donna nata nel 1901, la Canarina, come venivano
chiamate le ragazze che nella Grande Guerra lavoravano
nell'industria bellica al munizionamento, perché il tritolo
tinteggiava di giallo il loro viso e le mani. E a sedici anni la
Canarina nascondeva sotto le unghie dei piedi qualche grano di
quel composto micidiale, sottraendo ogni giorno un po' di guerra
alla guerra, raccogliendolo in una scatola di legno e portandolo
con sé attraverso tutto il
Novecento, fino a oggi. Cosa ci fa una vecchia di quasi
centovent'anni con cinque chili di tritolo in una cassetta che
ha attraversato epoche e oceani e continenti, guerre e
rivoluzioni, da Genova a New York a San Pietroburgo?
È suo nipote, l'Artista, a dipanare le storie attraverso una
progenie di figli unici che costruiscono un'elegia eroica,
sfiorando le vite di Garibaldi e Anita, Antonio Meucci, Emma
Goldman, Gaetano Bresci, Carlo Tresca, Sandro Pertini e tanti
altri.
'L'eterna gioventù' è una leggenda dedicata all'oggi, ai molti
che vivono senza un mito di collettiva identità che li
affratelli, ma credono ancora alla costruzione di un sogno di
promettente bellezza. È un incitamento appassionato a
partecipare della leggenda, a costruirne nuovi capitoli, a
sentirsene eredi.
"La rivoluzione è un lampo, è una stella di San Lorenzo, è una
cometa di Natale, bisogna andarle dietro. Poi vederla finire di
là dalla linea di tiro chissà dove. Da qualche parte dove
lampeggia e tuona. Il vecchio garibaldino guarda gli arcobaleni
andare e venire sull'acqua e pensa infine che andrà di là dal
secolo a vedere cos'è" scrive Maggiani.
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