(di Francesco Bongarrà)
SERGIO BARDUCCI, 'ARRIGO SACCHI -
OLTRE IL SOGNO'. 192 PP. MINERVA EDIZIONI . PREZZO: EURO 18,00
Difficile, se non quasi impossibile, aggiungere qualcosa di
nuovo su Arrigo Sacchi. In questi anni di lui, e su di lui, si è
scritto e detto praticamente di tutto e il contrario di tutto.
Sergio Barducci ne traccia un profilo nuovo, ci svela un volto
di Sacchi fino ad ora rimasto sconosciuto ai più: la sua parte
più intima. "Oltre il Sogno" racconta le emozioni, gli affetti,
i legami, le paure e i sentimenti di colui che nel mondo è stato
celebrato con le definizioni più esaltanti: l'inventore del
calcio moderno, l'uomo che ha cambiato il calcio, il Maestro di
intere generazioni di tecnici, uno dei tra migliori allenatori
della storia del calcio. Giudizi che rappresentano una faccia
della medaglia, il suo lato più in luce, quello più evidente; il
lato pubblico.
Esiste però, come sempre, una secondo facciata, non
necessariamente il retro. È la parte più intima di un uomo, il
suo profilo meno visibile, meno pubblico, meno celebrato. Sergio
Barducci ha esplorato questo, il mondo privato di Arrigo Sacchi.
Lo ha fatto attraverso lunghe e interessanti conversazioni con
il Mister, nella sua casa di Fusignano, attorniato dalla sua
splendida famiglia.
Per una volta Arrigo non è stato chiamato a parlare di calcio,
ad esprimere giudizi su un Club, un calciatore o una prestazione
ma ha raccontato sé stesso, svelato aneddoti rimasti fino ad ora
segreti.
In un libro dai toni caldi e coinvolgenti c'è tutta la storia
di un uomo - diventato allenatore per caso - profondamente
legato alla sua terra, agli amici di sempre, ai valori e le
tradizioni ricevuti in eredità da due genitori straordinari:
Augusto, il padre aviatore, in servizio sui cacciabombardieri
durante la seconda guerra mondiale, diventato in seguito
importante imprenditore, e la madre Lucia, aperta e solare,
sempre ottimista ma risoluta, concreta e profonda.
C'è l'allegria di un'infanzia spensierata e giocosa, ma anche il
dolore e la sofferenza per la perdita improvvisa del fratello
Gilberto.
C'è l'incertezza dei primi passi mossi sulla panchina del
Fusignano e poi su quelle delle squadre di provincia.
C'è l'emozione della guida delle compagini calcistiche più
blasonate, dal leggendario Milan di Arrigo Sacchi, la squadra
più forte di tutti i tempi, alla Nazionale Italiana,
dall'Atletico Madrid al grande Real Madrid. C'è la tensione, la
pressione, lo stress che lo hanno nel tempo consumato; c'è la
caparbietà e la determinazione di chi nella vita ha messo sempre
tutto sé stesso, di chi ha dato costantemente tutto quello che
le sue possibilità gli consentivano.
"Qualcuno - si legge in un passaggio del libro - mi ha
chiesto se nella mia carriera avessi provato delusioni.
Onestamente: io che giocavo nel cortile della casa dei miei
amici, in un paesino di ottomila abitanti, che sono diventato
allenatore per caso, che dai campi di provincia sono finito
negli stadi più prestigiosi, che ho avuto l'onore di essere il
CT della Nazionale, che ho collaborato con i più grandi club
internazionali, che ho avuto l'onore di essere considerato fra i
migliori allenatori nella storia del calcio, francamente: che
delusioni posso avere avuto?".
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