(di Paolo Petroni)
Forse mai il tema del
Festivalfilosofia di Modena Carpi e Sassuolo (16-18 settembre),
che quest'anno è Giustizia, è stato così attuale e scottante.
Più la situazione generale e internazionale diventa grave, più
si acuiscono differenze e ingiustizie, più il tema e la domanda
di giustizia si fa pressante. Si parla di giustizia in senso
legislativo e giuridico, ma anche e soprattutto di giustizia
umana e sociale, che gli interventi della politica, per la crisi
che questa vive, non riesce a accontentare.
"Un festival più che mai declinato al presente - sottolinea
quindi lo stesso Massimo Cacciari del Comitato scientifico - in
un momento in cui i principi diventano sempre più astrazioni,
perché i principi base della democrazia non riescono a venir
tradotti in diritto positivo, il che, in questo momento
drammatico, apre lo spazio alla tragedia, mentre tutti gli
equilibri, che non saranno più come prima dopo questa guerra,
andrebbero ridefiniti, se non mancassero le sedi per farlo e
realizzare quel diritto internazionale che oggi è un fantasma".
Giunto alla 22/a edizione, questo del 2022 sarà un festival
che torna ad essere libero e senza prenotazione, dopo due anni
nel rispetto dei protocolli di sicurezza Covid, composto come
sempre da lezioni magistrali, mostre, spettacoli, letture,
attività per ragazzi e cene filosofiche, per un totale di quasi
200 appuntamenti tutti gratuiti. Al centro, come perno delle
riflessioni e interrogativi che il festival, al di là delle
teorie, vuole sempre porre e affrontare dai più diversi punti di
vista, come ricorda il direttore Daniele Francesconi, ci saranno
in piazze e cortili 53 lezioni magistrali, tenute, tra i tanti,
da grandi protagonisti della manifestazione, alcuni storici,
ormai amati dal pubblico, da Massimo Cacciari a Barbara
Carnevali (componenti del Comitato scientifico del festival),
Donatella Di Cesare, Roberto Esposito, Maurizio Ferraris,
Umberto Galimberti, Michela Marzano, Stefano Massini, Salvatore
Natoli, Massimo Recalcati, Chiara Saraceno, Carlo Sini. Saranno
25 invece i nomi nuovi, nel segno di un rinnovamento, tra cui si
segnalano Joanna Bourke, Anne Lafont, Brunilda Pali, Vittorio
Emanuele Parsi, Walter Scheidel, Wolfgang Streeck, Jörg Tremmel,
Lea Ypi.
Accanto a questi interventi tornano anche le importanti
Lezioni dei Classici con studiosi, da Philippe Audegean a
Sebastiano Maffettone, su testi che hanno costituito nel tempo
modelli o svolte concettuali rilevanti per il tema della
giustizia.
Per Michelina Borsari, ex direttrice del Festival e ora nel
Comitato scientifico, oggi il solco in cui si svolge il
dibattito nelle democrazie liberali è quello della "giustizia
come equità", posto 50 anni fa da John Rawels, con i problemi di
libertà, rispetto, garanzie, pari opportunità nelle differenze
di censo, di razza, di genere. Temi non solo filosofici e
politici, il discorso sulla giustizia interseca il suo rapporto
con la legge e la pena, ivi incluse le questioni di
riconoscimento. Nuovi soggetti emergono come destinatari e
oggetti di giustizia, ponendo il tema del rapporto tra le
generazioni, nel presente come nel futuro (basti ricordare la
questione climatica), in società oggi profondamente fratturate e
in cui la violenza diventa concreta.
Diversi appuntamenti espositivi (oltre trenta le mostre
proposte in occasione del festival) documenteranno situazioni di
frontiera delle questioni di giustizia (dalle condizioni di
diseguaglianza all'esperienza della reclusione) e alcune
testimonianze eminenti faranno il punto su come attivare energie
sociali per contrastarle. Tra i partecipanti: Roberto Saviano
sul coraggio della verità; Gianrico Carofiglio su gentilezza e
riparazione; Luigi Ciotti e Gad Lerner in un dialogo sulla lotta
alle mafie. In scena poi anche Giovanna Marini e Umberto Orsini
con uno spettacolo dalla ballata dal carcere di Reading di Oscar
Wilde e Roberto Citran con uno sulle diseguaglianze nel
continente africano.
Poiché la ricerca di giustizia non è solo un esercizio
teorico, ma anche una pratica, diverse iniziative performative e
laboratoriali condurranno il pubblico a esperienze di
immersione, partecipazione e immedesimazione.
Il www.festivalfilosofia.it è promosso dall'apposito Consorzio
di cui sono soci i Comuni di Modena, Carpi e Sassuolo, la
Fondazione Collegio San Carlo di Modena, la Fondazione Cassa di
Risparmio di Carpi e la Fondazione di Modena, i cui
rappresentanti erano presenti alla conferenza stampa.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA