Sono state scelte le cinquine
finaliste delle tre categorie: "Diritti in Costruzione",
"Diritti violati" e "Diritti in pratica" della prima edizione
del "Premio Inge Feltrinelli. Raccontare il mondo, difendere i
diritti", il riconoscimento dedicato alle donne e alle nuove
generazioni e promosso da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e
Gruppo Feltrinelli.
La cerimonia di premiazione delle tre categorie si terrà
mercoledì 8 marzo nella sede della Fondazione Giangiacomo
Feltrinelli di Viale Pasubio.
Per la categoria "Diritti in Costruzione", dedicata a opere
di fiction e non-fiction capaci di accendere i riflettori sulle
nuove lotte a favore dei diritti, è aperto il voto della Giuria
Popolare fino al 17 febbraio. I titoli finalisti in questa
categoria sono: "Prostitute in rivolta. La lotta per i diritti
delle sex worker"(Tamu) di Molly Smith e Juno Mac; "La mia fuga
da Kabul. Diario dei cinque giorni che mi hanno ridato la
libertà" (Neri Pozza) di Asmā, "Sono fame" (Pidgin Edizioni) di
Natalia Guerrieri, "I draghi, il gigante, le donne" (Edizioni
e/o) di Wayétu Moore e "Mill Town. La resa dei conti" (Black
Coffee) di Kerri Arsenault.
La cinquina finalista della categoria "Diritti violati",
dedicata ai lavori firmati da giornaliste di diverse età e
nazionalità che - unendo reporting documentario scritto e
reportage fotografico - mettono al centro la denuncia dei
soprusi e la difesa dei diritti fondamentali della persona,
include: "The banality of brutality. 33 days under siege in
Bucha, Ukraine" di Elena Loginova e Yana Korniychu, sui vissuti
della guerra in Ucraina raccontata attraverso i messaggi di una
chat Telegram di vicinato;
"Escuela de valientes: mujeres de la Amazonía central que
vencieron al terror" di Yoselin Alfaro che racconta la storia di
un'associazione di donne indigene in risposta alla violenza
terroristica di Sendero Luminoso; "Hard Labour The Surrogacy
Industry" di Naipanoi Lepapa sull'industria delle madri
surrogate in Kenya; "Mondial de foot: au Qatar, l'esclavage fait
son gros œuvre - Au Qatar,l'enfer des travailleuses domestiques"
di Rachida El Azzouzi sulla brutalità delle nuove forme assunte
dalla schiavitù contemporanea, presentando i retroscena della
coppa del mondo in Qatar e "Josephine poroniła w lesie pod
Białowieżą. Z rodziną uciekła najpierw z Konga, potem z Donbasu;
"Chciałbym służyć Polakom wiedzą medyczną", mówi w nocy
wyczerpany Farah. Historie 6 Syryjczyków; Kryzys na granicy z
Białorusią. Rodziny uchodźców od tygodnia czekają na pomoc pod
karabinami" di Agata Kubis, un reportage che offre un ampio
spettro di punti di vista sulla realtà delle persone migranti
che tentano di attraversare il confine tra Bielorussia e
Polonia.
Nella cinquina della categoria "Diritti in pratica", rivolta
alle idee progettuali delle scuole secondarie di primo grado per
la realizzazione di podcast che mettano al centro storie di
giovani impegnate nella difesa delle libertà essenziali ci sono:
"Puntoacapo" a cura di Liceo Scientifico Pasquale Stanislao
Mancini, Avellino - classe 4D. "Diritti e Rovesci. Tessere
genealogie, riprendere le maglie, continuare il lavoro" a cura
di Liceo Ginnasio Statale Virgilio, Roma - classe 5, "Crescere
tra i banchi" a cura di Ist. Professionale "D. Modugno", Servizi
Culturali e dello Spettacolo, Conversano (BA) - classe 3A,
"Gener-Azione in crisi" a cura di Liceo Scientifico "G.
Galilei", Pescara - classe 2B e Rights or fights? Together
to-get-there" a cura di Liceo Linguistico Itsos Marie Curie,
Cernusco sul Naviglio (MI) - classe 3C.
A decretare le vincitrici e le menzioni speciali delle tre
categorie sarà una giuria internazionale composta dalla Premio
Nobel Herta Müller, la scrittrice Simonetta Agnello Hornby, il
presidente del Pen International Burhan Sonmez, il fondatore e
direttore di Anagrama e attuale direttore Jorge Herralde, lo
scrittore Cristoph Ransmayr, il giornalista Ezio Mauro, le
giornaliste Simonetta Fiori e Lucia Annunziata, Riccardo Noury
portavoce di Amnesty International, Cecilia Strada di ResQ -
People Saving People, e l'insegnante Franco Lorenzoni.
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