Avrebbe compiuto oggi 110 anni, Boris
Pahor, il più importante scrittore sloveno con cittadinanza
italiana, testimone degli orrori del '900, morto a fine maggio
dello scorso anno. A Trieste una cerimonia promossa dal comitato
Pace convivenza e solidarietà Danilo Dolci lo ha ricordato nella
centrale piazza Oberdan. Un appuntamento che prosegue una
tradizione consolidata negli anni, quando nella stessa piazza il
giorno del compleanno venivano letti testi dai suoi libri. Con
un momento di riflessione, il comitato ha richiamato
l'attenzione su quanto sia "importante il lascito delle
esperienze da lui vissute e raccontate" e ha esposto le bandiere
dell'Europa, dell'Itala, della Slovenia, di Trieste e del Friuli
Venezia Giulia, le realtà a cui lo scrittore è appartenuto. A
sventolare anche la bandiera "bilingue della Pace e della
Convivenza tra i popoli, che sono stati i motivi pregnanti della
sua vita e delle sue opere". "Lanciamo un invito ai giovani -
ha spiegato Luciano Felluga, per l'organizzazione - a leggere e
a studiare i suoi libri che non solo fanno conoscere un
difficile passato, ma aiutano a capire quanto sia indispensabile
impegnarsi adesso per costruire condizioni di pace e convivenza,
solidarietà e fratellanza tra genti e popoli diversi e in
cammino". Il comitato ha quindi rinnovato la proposta di
intitolare lo spazio verde di piazza Oberdan come "Roseto Boris
Pahor, Amore e pace tra i popoli".
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