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Festivalfilosofia prende la parola e ne indaga il senso

Festivalfilosofia prende la parola e ne indaga il senso

Dal 15 al 17 settembre 200 appuntamenti, 54 lezioni magistrali

ROMA, 10 settembre 2023, 12:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Paolo PetronI) 'Parola' è il tema del Festival Filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo 2023 che si aprirà venerdì 15 settembre e chiuderà la sera di domenica 17, allineando in tre giorni circa duecento appuntamenti, di cui 54 lezioni magistrali, con grandi nomi, che vanno da Cacciari a Galimberti, da Ferraris a Recalcati, dalla Marzano a Massini, per fare solo i nomi più popolari e indicativi.
    Parola, ovvero logos, che in greco significa anche pensiero, del resto si pensa con le parole e più se ne conoscono e se ne conosce il senso più il pensiero sarà chiaro. Quindi è essenziale affrontare questo tema "in un momento in cui le parole vengono maltrattate, specie usandole senza conoscerne il significato - ha spiegato Massimo Cacciari, presidente del Comitato scientifico del Festival -. Filologia non è un termine erudito, ma significa amore per la parola, un amore che dovrebbe spingere a custodire le parole e non a buttarle, non consumarle vanamente, sapendo che prendere la parola ha un significato politico e il rispetto della parola è alla base della democrazia".
    Saranno le lezioni magistrali ad affrontare da ogni punto di vista questo argomento sostanziale per il dibattito filosofico ma anche per la nostra vita quotidiana e nell'uso dei social, cui si aggiungeranno una decina di appuntamenti nel segno della conversazione e del dibattito. "Analizzando la situazione del discorso nella sfera pubblica, emergeranno i punti critici della comunicazione politica contemporanea - spiega Daniele Francesconi, direttore del Festival -: nel campo delle relazioni sociali si mostrerà quanto la parola debba essere costantemente curata per evitare il degrado dei rapporti tra le persone, dai linguaggi d'odio alle problematiche di genere. Attenzione verrà data poi alla parola scientifica, dal punto di vista evoluzionistico, quanto da quello delle sue codificazioni tecnologiche e algoritmiche. Sulla scorta dei principali modelli filosofici e delle loro genealogie, si traccerà anche il quadro del rapporto tra scrittura e immagine".
    Tutto questo avverrà con l'intervento di grandi nomi ormai abituali di queste giornate, giunte alla 23/a edizione, e cui si aggiungono ogni anno significativi nomi nuovi. Così accanto a Enzo Bianchi, Barbara Carnevali, Donatella Di Cesare, Roberto Esposito, Natalino Irti e Salvatore Natoli, per fare altri nomi, c'è una serie di debuttanti, come Claudia Bianchi, Alex De Voogt, Silvia Ferrara, Tim Ingold, Sverker Johansson, David Le Breton, Franco Lo Piparo, Eva Meijer, Cecilia Robustelli, Gisèle Sapiro, Maryanne Wolf.
    Se le lezioni magistrali, cui si aggiungono le Lezioni sui classici, sono il cuore della manifestazione, un vasto programma creativo coinvolgerà performance, musica e spettacoli. Diversi appuntamenti espositivi saranno dedicati alla questione del rapporto tra parola e immagine e una serie di esperienze laboratoriali e partecipative metterà in pratica e in scena l'esercizio della presa di parola, coinvolgendo le questioni del multilinguismo, della lingua madre, delle lingue generazionali, delle pratiche affermative di soggettività. Tra i partecipanti: Alessandro Bergonzoni con le sue sperimentazioni linguistiche e concettuali; Gino Castaldo con un racconto di come le parole dei cantautori abbiano plasmato l'immaginario degli italiani; l'attore Ascanio Celestini con una narrazione sulla voce collettiva; Mariangela Gualtieri con un rito della voce poetica; l'attrice Monica Guerritore con una riflessione su estetica e pratiche artistiche; Saverio Raimondo con una lezione-spettacolo sull'incerto futuro della satira; Pablo Trincia con una testimonianza sul podcast come dispositivo di racconto.
    Oltre trenta le mostre e installazioni proposte in occasione del festival. L'insieme del programma creativo coinvolge e sintonizza tematicamente una rete di oltre 160 partner culturali, cui si aggiungono i ristoranti che propongono i Menù filosofici, ideati a suo tempo da Tullio Gregory, e il mercato con le sue popolari Razion sufficienti.
    Il festival è promosso dal Consorzio per il festivalfilosofia, di cui sono soci i Comuni di Modena, Carpi e Sassuolo, dalla Fondazione Collegio San Carlo di Modena, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e dalla Fondazione di Modena. ì
   

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