(di Mauretta Capuano)
Si amplia il Festival della Tuscia,
nato da un'idea di Vittorio Sgarbi, che s'inaugura il 23
settembre, al Palazzo Ducale di Sutri, con 'Le campane di
Dante' di Stefano Sabelli e dello scultore Ettore Marinelli.
Oltre alla musica classica e ai concerti, la seconda edizione
apre al teatro, al cinema e alla letteratura con incontri tra
cui le conversazioni-evento con Barbara Alberti che parlerà de
'L'amore è il mese più crudele' e Pupi Avati in dialogo sulla
Tuscia al cinema con Fabio Canessa. Per me è ragione di
orgoglio che sia nato da una mia idea. I prossimi anni il
festival continuerà. Questo è l'anno di annuncio di un veliero
che è partito in quel grande mare di conoscenza, in una terra
meravigliosa che spero non indifesa ne culturalmente ne rispetto
alla bellezza del paesaggio" ha detto in collegamento video il
sottosegretario Vittorio Sgarbi, che è stato sindaco di Sutri e
la sera del 25 settembre sarà a Bolsena e ha ringraziato tutti
con "riconoscenza per l'impegno". Kermesse itinerante, il
Festival della Tuscia, con direttore artistico Massimo Spada,
ospiterà fino all'8 ottobre eventi nei comuni di Sutri, Viterbo,
Bassano Romano, Tarquinia, Vitorchiano, Bagnaia e Bolsena. "Si
muove in un territorio ampio radunando in una unica
manifestazione culturale tanti luoghi. La Tuscia non è ancora
tanto conosciuta al grande pubblico" ha spiegato Spada che
unisce l'attività di artista a quella di organizzatore. Gli
appuntamenti sono tutti gratuiti e per metà già sold-out. Il
primo giorno la voce di Stefano Sabelli si alternerà sul palco
alle campane suonate da Giulio Costanzo. "Il progetto coinvolge
la Fabbrica di campane più antica del mondo , la Fonderia
Marinelli. Sono state fuse 28 campane raccogliendole in un unico
carillon che farà da sfondo al racconto di Dante e la scienza e
Dante e la politica" ha spiegato Sabelli. Barbara Alberti, sarà
la protagonista del primo incontro, il 24 settembre, dedicato
all'amore. "Noi siamo fregati, siamo assolutamente spacciati.
E' scoppiata questa guerra, io mi aspettavo che qualcuno,
qualche capo di Stato importante, dicesse 'siete scemi, non ce
lo possiamo permettere. Il mondo è a pezzi, cerchiamo di
rattopparlo. Niente. Non ho assolutamente speranze però credo
che quella famosa frase, erroneamente attribuita a Dostoevskij
sia però importante: 'La bellezza salverà il mondo'. Siamo dei
dannati che però possono ancora esprimersi. Siamo dei moribondi
sul bordo della fine del mondo che però almeno affermano quella
che è la diffidenza del meraviglioso" ha sottolineato la
Alberti. Tra gli spettacoli di punta, oltre a La Tuscia al
cinema con Pupi Avati è atteso il 5 ottobre Domenico Iannacone
che porta a teatro Che ci faccio qui?, la docu-serie neorealista
andata in onda su Rai3. "La Tuscia è stata set di grande cinema.
Sono stati fatti tanti film ambientati nel Medioevo. Orson
Welles ha girato l'Otello, è stata attraversata da Fellini
avanti e indietro. Avati ha raccontato tutta la vita come il
cinema abbia una suggestione legata ai luoghi".
Tanti gli appuntamenti con la musica da camera che vedranno tra
l'altro il tenore inglese Ian Bostridge insieme al pianista
Mario Montore proporre una selezione di Lieder del periodo
romantico composti da Schubert e Schumann. Ci saranno anche i
concerti di fisarmoniche con il Sirius Accordeon Trio e gli
ottoni dell'Alma Saxophone Quartet con un omaggio alla grande
musica americana da Bernstein a Frank Zappa, da Copland a Chick
Corea, passando da Gershwin e Glenn Miller. Tra gli appuntamenti
musicali più attesi del festival quello del 30 settembre alla
Basilica di S. Maria della Quercia di Viterbo con il recital
della pianista salentina Beatrice Rana con un caleidoscopio di
note che include una selezione di brani di Debussy e la Sonata
in si minore S178 di Liszt. In programma anche la rara musica
di Alfred Schnittke, tra le figure artistiche più sperimentali
del '900 sovietico.
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