FERNANDA ROSSINI, JOHN STEINBECK,
VOCE INQUIETA DEL SOGNO AMERICANO (ARES, PP. 232, EURO 18).
Fernanda Rossini, insegnante, saggista, traduttrice, dopo aver
curato la biografia italiana della scrittrice statunitense
Flannery O'Connor, ora sempre per i tipi di Ares, pubblica un
volume dedicato al Premio Nobel John Steinbeck, nato a Salinas
nel 1902 e morto a New York nel 1968. Testimone della storia
degli Usa dagli anni Trenta alla guerra del Vietnam e autore di
capolavori come Uomini e topi, Furore, La valle dell'Eden, da
cui è stato tratto il celebre film di Elia Kazan con James Dean.
Il volume di Rossini è la prima vera bio italiana di Steinbeck.
Attraverso documenti originali, epistole e taccuini, l'autrice
traccia un ritratto pubblico e privato, dell'uomo e dello
scrittore. Intellettuale sempre interessato alle vicende degli
ultimi, Steinbeck raccontò le contraddizioni degli States e le
disparità tra le classi sociali. Il volume fa luce sui rapporti
familiari e lavorativi: tre matrimoni, il legame difficile con
il padre e con i figli; gli scontri con l'ambiente accademico
che lo lasciò ai margini malgrado i suoi romanzi andassero a
gonfie vele a livello internazionale. Tra gli aneddoti curiosi
presenti nel libro l'incontro di Steinbeck con Charlie Chaplin.
Il cineasta britannico si presentò a sorpresa a casa di
Steinbeck e gli disse che aveva letto e apprezzato le sue opere.
Steinbeck aveva sete di conoscenza, bibliofilo, viaggiatore,
veniva spesso in Italia, a Roma, Milano, Venezia, Genova,
Firenze. Non amava parlare al telefono, preferiva comunicare su
carta, scriveva montagne di lettere, usava soprattutto matite e
fogli di ogni tipo, qualsiasi pezzo di carta era buono per
scriverci su. Al mattino, si dedicava con passione alla stesura
di missive, un modo per scaldarsi prima di plasmare voci, trame
e personaggi del suo universo letterario: parole e pagine che
ancora oggi fanno battere il cuore ai lettori di tutto il mondo.
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