"Prezzolini affrontava la vita con
ironia e anticonformismo, che è uno dei tratti del
conservatorismo. Per noi conservatori resta del suo insegnamento
l'ansia di cambiamento, ma anche un'altra cosa: Prezzolini
intraprende un percorso con Gobetti, promuovendo La società
degli altri, che rappresenta 'coloro i quali non se la bevono'.
Per questo io seguo il metodo hegeliano: tesi, antitesi,
sintesi. Andare nel merito delle questioni e affrontarle". Il
ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha riassunto così
la figura di Giuseppe Prezzolini alla presentazione del libro
"Giuseppe Prezzolini - L'anarchico conservatore", da lui scritto
e edito da Mondadori.
La biografia, l'unica esistente, racconta la vita centenaria
dell'intellettuale, morto nel 1982, testimone di un percorso
secolare della storia e della cultura italiane e non solo,
rappresentando le contraddizioni del Novecento, dalla Grande
Guerra al fascismo, dal secondo conflitto mondiale al
dopoguerra, mantenendosi sempre lontano dalle ideologie e dal
conformismo.
Sangiuliano, dedicando il suo lavoro a Pinuccio Tatarella con
cui avrebbe dovuto scriverlo prima che morisse, ha ricordato che
Prezzolini sosteneva che "il progressista è la persona di
domani, mentre il conservatore è la persona di dopodomani,
perché modernizza la società". Il ministro ha quindi fatto gli
esempi di "Reagan, Thatcher e De Gaulle: sono sempre i
conservatori a porsi in una posizione di avanguardia, sempre
salvaguardando i principi di una società". "Nel 1908 - ha
aggiunto - Prezzolini pone la questione ferroviaria, quella
della scuola, dell'università, della sanità pubblica. Pensate
alla modernità del suo pensiero".
Presente anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
"Prezzolini non ha mai accettato il politically correct - ha
detto -, era scorretto per vocazione e convinzione fino
all'autolesionismo, sempre con grande ironia e autoironia che
era per lui la normalità".
"Il libro di Sangiuliano è stata una piacevole sorpresa - ha
spiegato Francesco Perfetti, autore della prefazione -. È la
prima biografia in assoluto di Prezzolini e, per chi lo ha
conosciuto, restituisce la sua figura anche dal punto di vista
umano". "Prezzolini è stata una delle più grandi figure
d'Italia, la sua è una storia esemplare, molto istruttiva e
contemporanea. Ha rappresentato più di tutti e meglio di tutti
il conservatore, orientato verso il futuro, senza dimenticare le
radici", ha commentato Mario Sechi, che ha moderato l'incontro.
"Uno dei pregi di questo libro è offrire suggestioni - ha
sottolineato Simonetta Bartolini, esperta dell'opera di
Prezzolini -. C'è una riflessione non solo sul personaggio, ma
anche sulla sua attualità e sul come rileggerlo. L'alternarsi
del registro di due elementi narrativi: in alcune parti il
racconto è disteso, nei momenti esplicativi, ai quali si
succedono momenti serrati, con l'incalzare degli eventi, tipici
del racconto del cronista. Questo rende la biografia
estremamente appassionante".
"La cosa più interessante è che Prezzolini è diventato
conservatore nel corso della sua vita - ha affermato Stefano
Folli -. Il suo percorso si intreccia con la storia del '900 e
con un giudizio che lui dà prima positivo del fascismo, per poi
distaccarsene scegliendo di lasciare l'Italia. Molto
interessanti sono proprio le pagine che Sangiuliano dedica alla
parentesi americana di Prezzolini".
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