PIETRO MINTO, LA SECONDA PROVA - IMPARARE LA MATEMATICA, VENT'ANNI DOPO (EINAUDI, PP.
176, EURO 18) Memoir e prontuario per neofiti e per quanti vogliono imparare ad amare una materia da sempre croce e delizia degli studenti.
Pietro Minto, giornalista e autore, nel saggio
narrativo La seconda prova, in libreria per Einaudi, confessa il
complesso rapporto che da ragazzo ha vissuto con la matematica,
che riempiva i suoi giorni e non risparmiava le notti perché gli
capitava di sognare interrogazioni e verifiche. "Credo che la
presenza di questa materia al centro dei miei sogni sia
facilmente spiegabile: è un'attività che ho praticato ogni santo
giorno, per almeno otto anni (medie e superiori), fallendo
sistematicamente", scrive nel prologo del volume.
È possibile da adulti ristudiare, per conto proprio, da cima
a fondo, l'intero programma di matematica del liceo scientifico?
Pietro Minto si è cimentato in quest'impresa titanica e lo ha
testimoniato nelle pagine della Seconda Prova. Tra un esercizio
e l'altro, l'autore illustra la storia di questa disciplina
antichissima, regina delle scienze, e ricorda che "qualcosa di
simile all'algebra esisteva quasi quaranta secoli fa, ai tempi
della Mesopotamia e dell'antico Egitto" e che nell'Italia del
Quattrocento la parola 'algebra' prese a indicare "l'arte di
aggiustare le ossa" perché in origine la parola 'algebra'
significa "ristabilire, rimettere a posto".
Il libro è ricco di aneddoti e curiosità non solo sulla
matematica. Minto, parlando della fatica fatta a scrivere a
penna numeri, per ore e ore, mentre risolveva esercizi, e del
conseguente dolore alla mano, cita un episodio relativo al
romanziere John Green che "nell'arco di sei mesi autografò
150.000 fogli di carta"; Green "consumò centinaia di pennarelli
e dovette fare esercizi speciali per non distruggersi il braccio
destro".
Tra le altre pubblicazioni dell'autore, Cos'è Amazon, uscito
sempre per Einaudi.
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