Una rivista culto nel fumetto e nella
grafica che ha attraversato in maniera trasversale arte e
satira, musica, letteratura e politica. Questo e altro è stata
'Frigidaire' la cui storia iniziata con il primo numero del 28
ottobre 1980 rivive nella mostra che dal 19 marzo e fino al 7
settembre gli dedica il Museo di Roma in Trastevere con oltre
300 opere. Ci sono numeri iconici, copertine, tavole originali,
foto e testimonianze dei tanti personaggi che hanno alimentato
questa esperienza culturale a cominciare dai suoi fondatori:
Vincenzo Sparagna, il direttore, Stefano Tamburini e Filippo
Scozzari, Andrea Pazienza, Tanino Liberatore e Massimo Mattioli.
"In mostra c'è un frammento dell'enorme archivio di Frigidaire -
spiega Sparagna che ha curato l'esposizione - ma questa veloce
cavalcata punta a cogliere la trasformazione dal momento in cui
la rivista è nata, a fine anni '70, quando sotto la gabbia delle
ideologie si è come dissolta l'ondata creativa del movimento del
'77 e la prosecuzione negli anni di questa rivoluzione
estetica". Frigidaire, nome di una marca di frigoriferi che fu
proposto da Tamburini per indicare un contenitore dove mettere
tutto, allarga lo spazio di libertà conquistato con il Male,
parlando di cronaca e fiction, fumetti e reportage, cinema,
musica, teatro, satira e fotografia. Ed è in grado di proporre
(in prosecuzione delle beffe del Male) tra le truppe sovietiche
un falso numero del quotidiano Stella Rossa con un titolo che
recita: "Basta con la guerra. Tutti a casa!", illustrato da un
disegno di Liberatore. Non solo satira pero'. "Nel 1983 -
racconta ancora Sparagna all'anteprima di 'FRIGIDAIRE Storia e
immagini della più rivoluzionaria rivista d'arte del mondo' - in
occasione di un numero realizzato in contemporanea con altre
otto testate europee Giovanni Falcone ci diede una intervista
sulla mafia che in Europa, disse, era cresciuta in una
dimensione transnazionale, non era più siciliana o napoletana o
calabrese". E, ancora, la rivista ospita esempi di 'Arte
Maivista', definizione creata da Pazienza e Sparagna per
indicare quell'arte imprevista, multipla, alta, bassa, media,
pop e anti-pop, inventata, e pubblicata, dal 1977 in poi dalle
riviste come Frigidaire, Cannibale, Il Male, Frìzzer.
Frigidaire è una rivista aperta alle più diverse energie
creative: da subito ai fondatori si aggiungono, dall'Italia e
dal mondo, moltissimi collaboratori e collaboratrici, autori di
fumetti e disegni, fotografi, reporter, scrittori, artisti.
Segni, immagini e testi che raccontano, nei più diversi aspetti,
le culture e le lotte sociali, politiche ed estetiche degli anni
'80 e poi dei '90, via via fino alle novità del 2000 e alle
vicende tempestose degli ultimi decenni. Accanto a Frigidaire il
gruppo ha creato nel tempo anche altre riviste: Frìzzer
(1985/86), Tempi Supplementari (1985/86), Vomito (1985/94), Il
Lunedì della Repubblica (1990/91), Il Nuovo Male (1995/96), La
piccola Unità (2001/02) fino alla nuova serie de Il Nuovo Male
dal 2011 ad oggi. Nel 2005 Frigidaire ha lasciato Roma e
trasferito la redazione in Umbria, dove Sparagna ed altri hanno
fondato in una ex Colonia vuota nel Comune di Giano dell'Umbria,
la 'Repubblica di Frigolandia', terra di Frigidaire e città
dell'Arte Maivista, La rivista è andata in edicola fino al 2017.
Da allora, anche per la chiusura di tante edicole, è distribuita
solo agli abbonati o a chi ne fa richiesta. Molti fumetti e
reportage di Frigidaire sono stati tradotti in paesi europei ed
extraeuropei, dalla Francia alla Svezia, dal Brasile al
Giappone, dagli Usa alla Grecia. Nel 2017 l'Università di Yale
ha acquistato per la sua Beineke Library una parte dell'archivio
storico di Frigidaire e tutte le pubblicazioni del gruppo dagli
anni '70 in poi.
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