(di Angelo Cerulo)
"Tuppo e manizze, giamberiche e
calzette, si torni al 10 ottobre del 1787". C'è anche questa
formula magica per viaggiare nel tempo - mix di parole
napoletane e italiane, tradotte all'incirca così 'Chignon e
bracciali, giacche lunghe e calze' - pronunciata dalla strega
Amelia nella 'Città della Seta' una delle 5 avventure che
prendono avvio dai documenti conservati nel ricco Archivio di
Stato di Napoli per farne un viaggio con la fantasia, i
personaggi e il linguaggio targati mondo Disney nella raccolta
'La Casa delle Storie'-Paperi fra passato e presente' (Panini
Comics) in edicola da lunedì prossimo e presentata oggi nella
Sala Catasti. Le avventure del settimanale Topolino da aprile
2024 a gennaio 2025 - ideate da Marco Bosco e disegnate da
Blasco Pisapia - hanno preso spunto da documenti trovati
nell'archivio storico e ambientate nella città di fantasia
'Torremare' ma con richiami e suggestioni a Napoli e ai suoi
dintorni.
Le storie - 'Qui, Quo, Qua e l'avventura in archivio',
'Amelia e la città della seta', 'Paperinio scalpellino a Cuma',
'Zio Paperone e l'eredità a metà', 'Gastonberg e l'effetto
strabiliante' - vogliono contribuire ad avvicinare i più piccoli
ma anche gli adulti ad un mondo "che non è solo fatto di carte e
faldoni ma che racconta storie di vita" come ha spiegato la
direttrice Candida Carrino nell'incontro al quale hanno
partecipato Serena Colombo, coordinatrice editoriale della
Panini Comics per prodotti Disney, e l'illustratore Blasco
Pisapia (da domani presente al 'Comicon' per eventi
'firmacopie'). "Un'operazione che ha funzionato bene - ha detto
Carrino, anch'essa fra i personaggi col nome di Caterina - se è
vero che in molti ci hanno chiesto dove si trova l'archivio di
Torremare, come se fosse realmente esistente. Quasi come il
'Cacao Meravigliao' di Arbore". E che ha coinvolto anche
scolaresche con incontri nella sede dell'Archivio: "Topolino
come strumento didattico" ha detto Carrino. Serena Colombo ha
aggiunto: "Abbiamo cercato di raccontare l'Archivio come 'Casa
delle storie' e ciò ci ha permesso di illustrare vicende di
grande valore culturale".
L'operazione più complicata, per seguire i percorsi della
fantasia disneyana, è stata, come ha spiegato l'illustratore,
quella di "disegnare Napoli senza disegnare Napoli". Insomma,
"assecondare nello spirito ma facendo qualcosa di diverso
partendo da una storia" ha evidenziato Blasco Pisapia. E così
fin dalla prima pagina di 'Qui, Quo, Qua e l'avventura in
archivio' sono chiari i riferimenti: una cupola che richiama
quella di una chiesa di Procida, un edificio che sembra un
palazzo del Petraio, una grande porta in muratura che richiama
Port'Alba, un campanile disegnato su quello della Chiesa di
Santa Croce a Torre del Greco. E poi, via via, una facciata che
si ispira a quella del San Carlo fino ad un'edicola votiva con
una statua che sembra raffigurare San Gennaro.
Il primo episodio racconta come l'Archivio sia un grande
contenitore di storie con una intrigante vicenda: le tre giovani
Marmotte, accompagnate dal Gran Mogol, introducono il lettore al
lavoro d'archivio, ordinando buste e volumi con la guida del
direttore. Ecco come un documento d'archivio può risolvere un
problema della quotidianità. E poi le altre storie: Amelia, che
indossa un abito realizzato con le sete di San Leucio; lo
scrivano-scalpellino Paperinos che incide su un pezzo di marmo
il contratto di compravendita del casale Memorola; Zio Paperone
e Rockerduck alle prese con i loro discendenti per la conquista
di una eredità; Sigismondo Gastonberg, leggendario virtuoso
pianista, che si esibisce suonando con tre mani.
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