PAOLO SAVONA, IL PROGRESSO DELLA SCIENZA MIGLIORA LE SORTI DELL'UMANITA'? (Rubbettino, pp 92, 13 euro). La conoscenza, l'istruzione, il pensiero, la democrazia: sono questi gli strumenti principali che abbiamo a disposizione per volgere ad assoluto beneficio il progresso della scienza, progresso inarrestabile e positivo ma che l'essere umano deve saper gestire. Così Paolo Savona nel volume appena uscito per i tipi di Rubbettino editore. Un lavoro "che scaturisce spontaneo dal computer dell'autore" , si legge nella quarta di copertina, di fronte "alle opposizioni per l'uso dei vaccini" contro il Covid e alle "persistenti resistenze alla diffusione dei metodi di intelligenza artificiale nella vita del Paese" che con un rapido viaggio attraverso l'evoluzione del pensiero filosofico e scientifico, scioglie i quesiti sull'inarrestabilità e i vantaggi del progresso scientifico.
Savona ricorda come "il tentativo di impedire il progresso della conoscenza, condannando o perseguitando i ragionamenti degli scienziati o dell'uomo comune non si è mai interrotto e continua ai giorni nostri, arricchendosi di una caratteristica ancora più grave, la condanna delle idee che vengono attribuite alle persone perseguitate non solo per quelle che effettivamente professano ma anche per quelle che vengono attribuite avanzando supposizioni, sospetti e malafede". Ma non ha dubbi nel rispondere alle due domande: il progresso può essere ritardato ma non arrestato e migliora il benessere dell'umanità, anche se i mutamenti e i cambiamenti che provoca nella società devono essere gestiti. Le risposte dell'autore arrivano attraverso una narrazione rapida ma ricchissima di citazioni: dai filosofi dell'antichità, al Dante del XXVI Canto dell'Inferno ("Fatti non foste..") al Principe di Machiavelli ("Non v'e'nulla di più difficile da realizzare, nè di più incerto esito, nè più pericoloso da gestire, che iniziare un nuovo ordine di cose") alla cinematografia moderna, alle considerazioni di Isaac Asimov: "L'aspetto più triste della vita ai nostri giorni è che la scienza raccoglie conoscenza più velocemente di quanto la società raccolga saggezza".
Di fronte al cammino inarrestabile del progresso la soluzione "risiede nell'istruzione dei cittadini del mondo, regolando gli abusi con rigore, per evitare le ingiustizie e assistendo gli emarginati con prudenza per evitare gli eccessi", perchè ricorda ancora l'autore: "non si deve cedere alla tentazione di frenare il progresso scientifico nell'illusione di evitare lo stress dell'adattamento individuale al "nuovo ordine di cose", ossia alle nuove condizioni di vita per proteggere il benessere sociale raggiunto". Certo i costi di adattamento potranno anche essere elevati, data la rapidità e l'intensità con cui si susseguono le innovazioni tecnologiche, con effetti socio-politici più radicali di quelli osservati in passato. Ma le inevitabili diversità degli effetti che si manifesteranno non devono essere considerate argomenti contrari al progresso,"ma indurre a rafforzare l'educazione e la formazione dei cittadini per aiutarli a coglierne più rapidamente i benefici".
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