Ultime ore di preparativi al Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma che domani, 6 luglio, ospiterà la finale del Premio Strega 2023. Nella serata condotta per il terzo anno consecutivo da Geppi Cucciari, trasmessa in diretta tv dalle 22.50 su Rai3, sarà sfida all'ultimo voto tra il memoir di Ada d'Adamo Come d'aria (Elliot), già vincitrice del Premio Strega Giovani 2023, e il romanzo di Rosella Postorino Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli). La settantasettesima edizione che segna "il ritorno alla normalità dopo gli anni difficili della pandemia" - come ha detto oggi il presidente della Fondazione Bellonci Giovanni Solimine all'ultimo incontro con i finalisti prima della votazione finale - ha spiazzato un po' tutti. Difficilmente un piccolo editore riesce ad occupare un posto tra i superfavoriti, ma questa volta la il libro d'esordio di Ada d'Adamo, in cui una madre racconta alla figlia disabile la scoperta della malattia, ce l'ha fatta e la scomparsa dell'autrice, due giorni dopo essere entrata nella dozzina, ha commosso molti. Rosella Postorino, già vincitrice del Premio Campiello nel 2018, è stata subito in pole position con la storia, ispirata a fatti veri, in cui ha dato voce al prezzo enorme pagato dai bambini di Sarajevo portati in Italia per salvarsi dalla guerra nel luglio 1992, raccontata in Mi limitavo ad amare te.
Nella cinquina, dominata dalle donne, si prefigura nella volata finale una strada un po' più in salita, ma non è mai detta l'ultima parola, per Romana Petri, già tra i cinque finalisti al Premio Strega 2013, partita con buoni auspici per Rubare la notte (Mondadori), in cui ha voluto riabilitare la "potenza letteraria, ma anche la capacità di empatia per il mondo" di Antoine de Saint Exupery, l'autore de Il piccolo principe di cui ha inventato meravigliose lettere alla madre. Non è spianata la strada neppure per Maria Grazia Calandrone che segue come "una detective" la storia della sua madre biologica Lucia in Dove non mi hai portata (Einaudi) e per Andrea Canobbio, unico uomo tra i cinque, che racconta "la vita felice e poi infelice dei propri genitori, dall'incontro nel '43" in La traversata notturna (La Nave di Teseo).
I cinque finalisti, reduci dal numero record di 23 tappe del Tour Strega, alla vigilia della proclamazione, nell'incontro al Museo di Villa Giulia che dal 2017 ospita nelle sue vetrine i libri della cinquina, come ha ricordato il direttore del Museo, Valentino Nizzo, spiegano che la "cosa più bella è stata incontrare i lettori" come dice Canobbio. Calandrone spera che il suo libro "serva al futuro". "Un augurio che si adatta anche al libro di Ada" sottolinea Loretta Santini, editrice di Elliot.
Petri spera che il suo libro "essendo un romanzo, consoli poco e inquieti molto" e Postorino allarga lo sguardo sui cinque libri in finale e dice "che anche se sono tutte storie drammatiche esprimono una grandissima forza".
Stimolati dal direttore della Fondazione Bellonci, Stefano Petrocchi sulla narrativa d'invenzione che negli ultimi anni sembra ricevere meno attenzione, sono più o meno tutti concordi nel dire che non amano distinzioni e che a contare è la forma.
Secondo Calandrone "con i social abbiamo perso un po' di pudore e di falso pudore e si riflette anche nella letteratura". Non è d'accordo però Postorino per la quale "i social riguardano il mercato, non lo scrittore".
A presiedere il seggio sarà Mario Desiati, vincitore della scorsa edizione. La giuria è composta da 400 Amici della domenica, ai quali si aggiungono 220 voti di studiosi, intellettuali italiani e stranieri e traduttori selezionati da oltre 30 istituti italiani di Cultura all'estero, 20 lettori forti e 20 voti collettivi per un totale di 660 aventi diritto.
La cinquina 2023 riceverà anche una scultura realizzata da Giulia Facchin, vincitrice del concorso indetto da Bper Banca e rivolto a tutte le Accademie di Belle Arti Statali.
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