Sono stati digitalizzati finora 900
documenti e oltre 200 fotografie ma la piattaforma è in continuo
arricchimento ed evoluzione: è 'Napoli '43', un progetto avviato
lo scorso anno, e che oggi è stato presentato da Ciro Raia,
presidente provinciale Anpi e coordinatore regionale, insieme
col direttore dell'Archivio di Stato, Candida Carrino, in un
incontro per illustrare il programma di eventi (fino al primo
dicembre) per ricordare 'Le Quattro Giornate di Napoli'
nell'80mo anniversario che include dibattiti, momenti musicali e
letterari, proiezione di documentari, cortei storici (a fine
mese Il Mattino distribuirà un volume sull'argomento).
Una piattaforma, ha evidenziato Raia, con materiali che
possono essere scaricati: "Trasmettere la memoria significa
costruire una proiezione sul futuro di tutti. E questo futuro
deve passare attraverso le scuole - anche tenendo conto di
quello che è successo a Napoli negli ultimi tempi - occorre fare
qualcosa di concreto". Nella piattaforma ci sono, fra gli altri
documenti, i verbali dei carabinieri per le morti dei civili
relativi a Napoli, Caserta, Campobasso. Ci sono anche ricette,
canzoni, frasi tratte da diari di un anno di 'snodo' per la
storia italiana. La digitalizzazione si riferisce a tutto il
1943.
Secondo Candida Carrino si tratta di "un'operazione
strategica" perché "é una tematica che coinvolge la città e
tutta la Campania. Stiamo varando nuove piattaforme che possano
raggiungere pubblici sempre più ampi sì da consentire loro di
guardare i nostri documenti e quelli di altri che stiamo
raccogliendo via via da archivi anche privati". Queste
piattaforme, evidenzia Carrino, "orientano nella ricerca di quel
singolo tema senza perdersi nei meandri delle banche dati". Non
ci saranno soltanto documenti ma diverse tipologie come
testimonianze sonore e fotografiche. Un'operazione che coinvolge
le scuole affinché si producano testi raccontati dai giovani. In
relazione alle Quattro Giornate, Carrino ha citato i documenti
relativi a coloro che hanno chiesto il riconoscimento allo Stato
a fini pensionistici perché avevano partecipato agli eventi del
1943 come partigiani.
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