(di Laura Valentini)
ANDREA FRANZONI 'CERCARE DIO CON IL
TELECOMANDO' (ANCORA EDITRICE, PP 136, 14 EURO) - C'è un trait
d'union tra cristianesimo e fede da una parte e uno dei modelli
culturali più in voga della nostra epoca mediatica, quello delle
serie tv, dall'altra? A rispondere affermativamente è il libro
'Cercare Dio con il telecomando" dal sottotitolo 'L'immaginario
biblico nelle serie Tv' in cui Andrea Franzoni esamina alcune
delle serie televisive più popolari, da Lost a Stranger Things,
da Hannibal a Il miracolo, mettendone in luce gli elementi
legati alla teologia, e gli interrogativi esistenziali che sono
appena sotto la superficie. L'autore individua "il punto di
partenza" di quella che definisce l'alleanza tra immaginario
religioso e cultura popolare nella serialità televisiva in
'Lost' la serie creata dal network Usa Abc che narra le vicende
di un gruppo di sopravvissuti a un disastro aereo, schiantatosi
su un'isola misteriosa. Jack Shepard è il primo superstite
presentato allo spettatore ma anche una sorta di Adamo che si
risveglia dal sonno in un 'non luogo' che potrebbe essere il
paradiso. Il contrasto tra fede e ragione è esemplificato dal
rapporto tra Shepard e un altro superstite, John Locke, che
prima del disastro aereo era in sedia a rotelle e recupera l'uso
delle gambe subito dopo l'incidente, interpretando tale
avvenimento come un miracolo. Gli uomini e il loro libero
arbitrio, dunque, mentre il tormento dell'uomo moderno è al
centro di 'Mad Men' ( in onda dal 2008 al 2015), serie in cui si
narrano le vicende di alcuni pubblicitari che lavorano in
Madison ('Mad') Avenue. Gli uomini folli richiamati nel titolo
sono proprio coloro che lavorano nelle agenzie di quella strada,
dove un po' tutti non trovano pace, a cominciare dal
protagonista, lacerato nella rincorsa di desideri sempre nuovi
da soddisfare. E come l'autore suggerisce citando Agostino dovrà
concludere che "l'uomo trova la pace solo in Dio, l'unico
oggetto del desiderio che, una volta conquistato, è capace di
colmare il vuoto nel cuore dell'uomo".
E poi 'Leftovers', (serie Hbo) con le sue sparizioni di uomini
forse 'rapiti' da Dio fino all'italiana 'Il miracolo ' in onda
nel 2018 su Sky Atlantic, un faro acceso sul rapporto tra
miracolo e scienza. L'invito è quello di prendere il sacro
seriamente: che uno creda o meno, l'inspiegabile, osserva
l'autore, spinge l'uomo sempre e comunque alla decisione.
Il tema della morte e del tempo viene approfondito nella
britannica 'Black Mirror' tuttora in onda, con ipotetici sistemi
tecnologici capaci di digitalizzare la coscienza e caricare la
propria anima in paradisi artificiali in cui poter continuare a
vivere per sempre. Se al di là dell'allegoria della lotta eterna
per il potere 'Il Trono di spade' mette in scena la guerra
finale fra vivi e morti l'unico che sembra accorgersi della
minaccia che questi ultimi rappresentano per l'umanità è Jon
Snow, una figura cristologica almeno in apparenza visto che
trafitto da frecce torna miracolosamente vivo dal mondo dei
morti.
Ma negando qualunque trascendenza. Se 'Stranger Things' proposta
da Netflix ci dice che "il male non si redime, non ha una cura e
può essere solo distrutto totalmente per il bene della comunità"
il libro individua in 'True Detective', di cui esamina la prima
iconica stagione, la serie più aperta al mistero divino. Essere
e nulla sono intrecciati come sembra suggerire anche il titolo
Form e Void dell'ultima puntata e il viaggio dei due detective
protagonisti si rivela veramente apocalittico, fino ad essere
nel finale estremo rivelati a loro stessi e liberati finalmente
dal male. Scopo del libro, dichiara l'autore nella prefazione, è
mostrare non solo la capacità dell'immaginazione umana di
ricombinare i propri depositi culturali e tradizionali, ma anche
quella dell'immaginario cristiano di adattarsi alle forme più
diverse di narrazione, testimoniando così la possibilità di
creare sempre nuovi approcci narrativi alla fede. "Le serie
quindi possono essere strumento per la conoscenza, grazie alle
domande esistenziali e religiose che pongono".
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