come quella dichiarazione sulla complicità fascista farebbe supporre - quello che è stato il fascismo e l'antisemitismo fascista, allora ben venga. Lascio credito e sono sempre contenta quando qualcuno mette in discussione delle affermazioni del fascismo" spiega Anna Foa.
La storica invita anche a considerare che "quest'anno il Giorno della Memoria è stato celebrato con maggior forza e con maggior conflittualità". "Credo che per la prima volta la memoria sia a rischio. Credo che il dibattito all'inizio di questa giornata, la posizione di una parte del mondo ebraico, metta a rischio la memoria. Se il governo, Giorgia Meloni, ha deciso di affrontare la questione in questo modo oppure se è soltanto un piccolo allargamento della colpa attribuibile ai fascisti in modo tale da rendere meno discutibile la memoria da parte della destra, questa è un'altra questione. Per me non è chiaro se questo rappresenti una svolta o no. Credo che certamente c'entri qualcosa con la conflittualità di cui è stato circondato quest'anno il Giorno della Memoria, anche con richiamo a Gaza e alle accuse di genocidio e a tutta una serie di altre cose che c'entrano con questa giornata, non sono fuori dal contesto". "Non so prevedere francamente in quale direzione si vada. Percepisco un attacco in qualche modo intricato, contradditorio alla memoria e alla Giornata in quanto tale, nel clima generale che ha circondato la celebrazione" dice Foa. Dall'altra parte, però, c'è stato, sottolinea, "un interesse e attenzione grandissima. Ieri e stamattina ero nelle scuole con tanti studenti e senza che nessuno abbia pronunciato parole antisemite".
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