(di Paolo Petroni)
Nella Giornata Mondiale della Poesia,
quest'anno è difficile sfuggire al ricordo di Dante Alighieri,
di cui si stanno celebrando i 700 anni dalla morte a Ravenna nel
1321. Le letture della Divina Commedia pubbliche e tv realizzate
da Gassman a Sermonti, da Albertazzi a Benigni hanno certo reso
più familiare il suono e la vitalità coinvolgente delle terzine
del poema sulle quali la scuola aveva per molti messo ipoteche
non facili da sciogliere. Per questo si spera che nelle
iniziative in programma sulle grandi celebrazioni per i 700 anni
dalla sua morte non prevalga l'ufficialità e l'accademismo, ma
siano l'occasione per riuscire a avvicinare le tre cantiche e
almeno i sonetti principali alla comprensione del pubblico più
vasto. In questo senso, lasciando da parte i saggi più alti, va
per fortuna buona parte delle uscite degli ultimi mesi, di cui
ricordiamo alcuni titoli principali.
ALESSANDRO BARBERO, ''DANTE'' (LATERZA, pp. 362 - 20,00 euro)
- Una biografia che si apre, con bel taglio narrativo (pregio di
questo storico anche scrittore e vincitore di un Premio Strega),
raccontando la battaglia di Campaldino dell'11 giugno 1289, cui
il poeta partecipò in qualità di cavaliere ghibellino. E' la
scelta di ricostruire la storia dell'uomo Dante inseguendo i
documenti e le testimonianze attendibili, che lasciano comunque
molti vuoti. Ecco la prima parte della sua esistenza, gli anni
agiati di proprietario terriero in una Firenze viva e ricca ma
divisa da lotte tra fazioni, con l'amore per Bice dei Portinari,
gli affari, la vita di contrada. Poi la seconda, seguita alla
sua cacciata da Firenze con l'accusa di ''baratteria''
(peculato): anni agitati e difficili da ricostruire nel suo
passare da signore in signore finché cade ogni illusione di
poter tornare. Barbero ci racconta storia e vita, grandezza e
miserie di un uomo del medioevo, tanto da farcelo sentire più
vicino, ma che fu capace di tradurre le proprie gioie e i propri
patimenti in grandissima poesia.
ALDO CAZZULLO, ''A RIVEDER LE STELLE'' (MONDADORI, pp. 288 -
18,00 euro) - La storia del ''poeta che inventò l'Italia'', come
recita il sottotitolo, e scopre nella sua poesia e soprattutto
la lingua la nascita dell'identità italiana, con tutti i suoi
pregi e difetti. ''Dante ama una donna che non c'è più, e una
patria che non c'è ancora. Una patria che, oggi noi lo sappiamo,
nasce con lui'' scrive sin dall'inizio il giornalista del
Corriere, guidandoci tra tante citazioni, notazioni, riflessioni
e associazioni rivelatorie a sentire come con lui e la Commedia
la nascita di una lingua trovi una propria consistenza e forza,
si faccia vita e storia. In quei versi è tutto un paese, unico
perché nato appunto da cultura e bellezza e ce lo fa scoprire
ricostruendo appassionatamente, verso dopo verso, l'avventuroso
viaggio dantesco all'Inferno, che diventa anche un viaggio
attraverso tutta l'Italia, il ''bel paese'' come lo definisce,
da Scilla e Cariddi al Garda, assieme a personaggi ancora
emblematici che ben conosciamo, da Paolo e Francesca al conte
Ugolino o Ulisse.
GIULIO FERRONI, ''L'ITALIA DI DANTE'' (LA NAVE DI TESEO, pp.
1128 - 30,00 euro) - Libro affascinante di un grande studioso
che porta nel suo viaggio nella Commedia di Dante tutta la sua
passione civile e crea un gioco che è una sfida intellettuale,
ma dai risultati sorprendenti. Ferroni mette a confronto
personaggi, avvenimenti, idee delle tre Cantiche, analizzate nei
particolari, col mondo dei nostri giorni. Da una parte quindi il
cosmo della Commedia, il sapere totale e definito medioevale, e
dall'altra il nostro odierno, globalizzato, di valori, sensi e
fini sempre più sfuggenti. Una lettura articolata, documentata e
pessimista ma non disperata, ché nasce da un amore per il nostro
paese che suscita la necessità di una denunzia, per poter
ipotizzare una reazione e cultura che torni davvero a essere
sostanzialmente e impietosamente critica dei suoi contemporanei,
come fu Dante.
MARCO SANTAGATA, ''LE DONNE DI DANTE'' (IL MULINO, pp. 240 -
38,00 euro). Studioso di dante e Petrarca, ma anche narratore
vincitore di un Campiello, ricostruisce e ci racconta da par suo
con passione e rigore le donne del sommo poeta, dalla madre e
quelle della sua famiglia sino alle altre che sono per le vie di
Firenze, Beatrice in testa 'venuta da cielo in terra a miracol
mostrare'', alla misteriosa destinataria delle ''rime petrose'',
sino a quelle ritratte nei suoi versi, a Francesca che si fa
illudere dal libro galeotto e finirà male come Emma Bovary
secoli dopo.
PIERO TRELLINI, ''DANTEIDE'' (BOMPIANI, pp. 578 - 20,00
euro) - Dante è stato usato anche come personaggio di romanzi,
da quelli gialli oramai noti di Giulio Leoni che ne hanno fatto
un detective sino a quest'ultimo di Trellini che è assieme una
bella biografia critica, ricca di curiosità storiche e rimandi
che ci introduce a vita e opere, e dall'altra un'invenzione
pretestuosa con personaggi veri, che prende le mosse dalle
celebrazioni del 1865 (600 dalla nascita del poeta) per
ricordare la scoperta dei suoi resti e raccontarne le vicende,
assieme, tra gli altri, a quelle del sindaco di Ravenna,
imparentato alla lontana coi Bonaparte, e un professore allievo
di Carducci e focoso repubblicano.
Insomma, Dante è figura centrale e fondante della nostra
storia, uno dei nomi che fanno grande la cultura italiana nel
mondo, e quindi torna di continuo, è punto di partenza per
studi, invenzioni, excursus, come quello di Nicola Bultrini,
''Con Dante in esilio'' (Ares, pp. 176 - 16,00 euro) che
ripercorre le testimonianze di quanti, italiani e no, famosi
(Guareschi o Gadda) o semplici prigionieri, si sono affidati ai
suoi versi per non vivere come bruti l'esperienza atroce della
reclusione. Anche questo un invito a scoprire la forza che
ancora sa trasmetterci questo poeta con una delle varie edizioni
della Commedia, una delle quali sta uscendo anche in edicola, a
cura della Società Dantesca Italiana.
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