Il Santuario del Cristo
Redentore, icona di Rio de Janeiro, si trasforma nel
palcoscenico di un'esperienza unica che collega moda,
spiritualità e impegno sociale. L'appuntamento è per il 12
giugno, giorno degli innamorati in Brasile, per una sfilata di
moda che segnerà il lancio del Rio Fashion Show, per celebrare
l'identità, l'amore e la solidarietà della Città meravigliosa,
con la direzione creativa della stilista Alessa Migani.
L'evento riunisce moda e musica dal vivo ai piedi del Cristo,
con la scalinata che si trasformerà in una passerella,
illuminata da look ispirati all'iconografia del luogo, con
silhouette fluide, tessuti ricamati, colori eterei e materiali
sostenibili.
Con l'obiettivo di promuovere l'industria tessile e i piccoli
produttori, il Rio Fashion Show si posiziona come un movimento
di "soft power", rafforzando il network produttivo sulla scena
della moda nazionale e internazionale. I capi avranno
l'etichetta del fashion design "Made in Rio" con un QR Code che
informa sulla loro catena di produzione.
La collezione di Alessa Migani è una dichiarazione d'amore
per Rio de Janeiro e il Brasile, con stampe ispirate al Cristo
Redentore - foto e testi applicati con tecniche digitali e foil,
palette di colori in toni tenui e metallici (blu, rosa, oro e
argento), tessuti come chiffon, raso, tulle, jersey, twill
metallici e sostenibili, nonché pezzi ricamati a mano e
plissettati.
Ma il progetto ha anche una forte finalità sociale. Si
terranno workshop e corsi di formazione in materia di moda,
design e imprenditoria per le donne in situazioni di
vulnerabilità assistite dal Santuario diretto da Padre Omar. Le
attività si svolgeranno presso il Centro Imprenditoriale Nossa
Senhora da Gratidão, gestito da Obra Social Leste 1 - O Sol,
un'istituzione partner del Santuario. Inoltre, tre look della
sfilata saranno messi all'asta e il ricavato sarà devoluto a
progetti sociali ed educativi del Santuario, ampliando così
l'impatto dell'iniziativa.
Alla serata partecipano celebrità e personalità che sono
carioca nel cuore, i cosiddetti "cariocaholics".
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