Per chi si vuole divertire a cercare performance musicali fuori dal comune c'è una sicurezza: Jools Holland, l'ex tastierista degli Squeeze (ricordate? "Tempted", "Pullin' Mussel from a Shell" ... piena New Wave, lato pop melodico) che dal 1992 conduce sulla Bbc uno show ("Later with Jools Holland") che è un punto di riferimento obbligato per la musica in televisione.
Gli ospiti, praticamente tutti gli artisti più importanti in circolazione, si esibiscono dal vivo: spetta a loro la scelta se farlo autonamente o con l'ormai famosissima Big Band di 18 elementi di cui fanno parte alcuni gloriosi veterani della scena inglese.
Un catalogo sterminato che va dall'acustico all'orchestrale con una caratteristica fondamentale: gran parte delle esibizioni sono realizzate per l'occasione, dunque è facile trovare dei veri e propri eventi.
AMY WINEHOUSE E PAUL WELLER - "Don't Go To Strangers" - Nella sua abbagliante e tragicamente troppo breve carriera, Amy Winehouse è stata di casa da Jools Holland. Vale la pena ascoltare quasi tutto quello che ha fatto nello studio della trasmissione ma questo duetto tra Paul Weller, il "ModFather", in versione crooner e al pianoforte e la cantante più emozionante degli ultimi vent'anni è semplicemente commovente. A proposito di Amy Winehouse: assolutamente imperdibile la "Valerie", con Big Band, eseguita ai Brit Award nel 2008 insieme a Marc Ronson, il produttore genio di "Back To Black".
BRITTANY HOWARD - "Higher and Higher" - Irresistibile. "Higher and Higher" è un classico di Jackie Wilson (Mr Entertainement), il proto soul man le cui performance dal vivo sono state il modello per i grandi ballerini della Black Musica, da James Brown a Michael Jackson a Prince. La Big Band swinga che è un piacere e Brittany Howard vola sul groove. Se volete un raffronto cercate la versione di Bruce Springsteen ed Elvis Costello al Madison Square Garden di New York nel 2009.
ED SHEERAN - "Layla" - E' bello ascoltare l'artista che ha reinventato il ruolo del cantautore in uno dei pezzi su cui Eric Clapton ha costruito la sua leggenda (cercate la versione definitiva con Duane Allman), soprattutto in versione orchestrale. Bellissima anche "Perfect" sempre con la Big Band.
Se poi cercate qualche altro momento di gloria di Ed Sheeran, non può mancare la "Perfect" live con Beyoncè del 2018.
IGGY POP - "Lust for Life" - Anche in un contesto protetto, Iggy resta Iggy. Non c'è l'orchestra ma una band che picchia durissimo e l'Iguana è una furia. Cinque minuti di energia inarrestabile che condensano una storia lunga ormai più di cinquant'anni.
TAME IMPALA - "The Less I Know The Better" - I Tame Impala, in realtà un progetto del cantante e chitarrista Kevin Parker, sono la band di riferimento per certo suono contemporaneo, per la capacità di mescolare l'Art Rock sperimentale targato anni '70 con melodie attuali. Non è un caso che i Tame Impala siano stati headliner al Coachella e che Parker abbia collaborato anche con personaggi tipo Lady Gaga e Kanye West.
ST. VINCENT - FAST SLOW DISCO - St. Vincent è una delle personalità più originali del rock attuale, una sorta di giovane musa della scena alternativa che però ha già qualche Grammy in bacheca. Tra i suoi più entusiasti ammiratori c'è David Byrne che ha inciso con lei l'album "Love This Giant". Un vero e proprio gioiello di classe e creatività è la versione live che i due hanno realizzato di "Road To Nowhere", con marchin' band.
PAOLO NUTINI - Più che un singolo pezzo cercate Nutini e Jools Hootenanny, che è lo speciale di Capodanno. Il più grande tra i cantautori che non sono riusciti a diventare dei grandi, in una versione divertente e divertita come voce di un'orchestra che passa dal jazz di New Orleans alla tradizione anglo-scoto-irlandese.
RONNIE WOOD AND HIS WILD FIVE - "Johnny B Goode" - Un'occasione per vedere il grande Ronnie lontano dai Rolling Stones. Qui lo vediamo nei panni del leader di una super band (con Steve Jordan alla batteria) con la quale, così come aveva fatto il suo complice Keith Richards diversi anni fa, rende omaggio a Chuck Berry, padre del rock'n'roll senza il quale non sarebbero esistiti i Rolling Stones. In questa performance la special guest è Imelda May, una cantante "jazzy" irlandese piena d'energia. Ascoltate la sua "Johnny Got a Boom Boom" che tra l'altro fa parte della bellissima serie tv "The end of the F***ing World".
DAVID GILMOUR/MICA PARIS - "I Put a Spell On You" - Un'occasione rara di ascoltare la chitarra di Gilmour fuori dal contesto Pink Floyd. Qui siamo nel territorio del blues più puro con la canzone del folle "Screamin'" Jay Hawkins, uno che si presentava sul palco uscendo da una bara.
Mica Paris è una sorta di Jools Holland al femminile: è una bravissima cantante british ma è anche una conduttrice televisiva.
MICHAEL KIWANUKA - "You ain't the Problem" - Michael Kiwanuka è riuscito ad arrivare al successo aggiornando in modo personale la lezione di interpreti come il recentemente scomparso Bill Whiters e Terry Collier, uno degli artisti più sottovalutati della musica black. Un autore Kiwanuka, ma anche un ottimo chitarrista e un cantante dalla voce piena di sfumature e amatissima dagli autori di serie tv: la sua "Cold Little Heart" è stata la sigla della super premiata "Big Little Lies", mentre "Love & Hate" si ascolta in "When They See Us".
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